50 anni fa Giancarlo Sibilia, gli altri fratelli e Carlo Carretto sul suo Maggiolino… Estate 1966, alle origini della “casa”

Lunedì 15 agosto Casa San Girolamo ha avuto la visita di fratel Giancarlo Sibilia, priore dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas. Il motivo? 50 aSpello agosto 2016 - 1nni fa fratel Giancarlo giunse a San Girolamo per avviare con altri fratelli e con la guida di fratel Carlo Carretto una nuova fraternità.
Racconta fr. Giancarlo della situazione di abbandono in cui si trovava il convento. Restarono in attesa di Carretto per un paio di giorni: poi, scoraggiati, decisero di desistere. Ma proprio mentre stavano per lasciare il convento fr. Carlo arrivò (con il suo “Maggiolino” bianco) e li invitò a restare, a mettere mano al riordino necessario…
Cominciò così l’avventura, che da un lato vide il crescere della fraternità dei Piccoli Fratelli e dall’altro l’inizio di quel grande pellegrinaggio di giovani e meno giovani che venivano a Spello alla “scuola” di Carretto, alla ricerca di strade nuove per la fede e per la vita. Ben volentieri oggi ci sentiamo un po’ eredi di quella storia; oggi chiamati a far vivere Casa San Girolamo come luogo di vita spirituale. Perché qui impariamo a fare sintesi, a fare sintesi tra contemplazione e quotidianità nel mondo; perché ogni persona che “sale” a San Girolamo è allo stesso tempo dono di reciprocità e pietra per un futuro più autentico per la Chiesa e per il mondo.

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Dal “Libro dei pensieri positivi”

Anche in questi giorni della metà di agosto sono state tante le persone che hanno sostato o sono passate solo per qualche ora o una visita e hanno lasciato una frase, una firma nel “Libro dei pensieri positivi” che si trova nella stanza dove è esposta la mostra che racconta per immagini la vita di Carlo Carretto.
“Per la terza volta mi sento a casa… tanta accoglienza e fraternità. Si condividono esperienze con tutti. Si respira Ac… Spero di tornare con molti amici del mio gruppo” – si legge in un messaggio.
“È la mia prima esperienza in questo luogo; ho imparato a riconoscere i momenti di vita, le varie eccedenze, le cose – scrive un altro amico – che non servono e ho aggiunto un bagaglio di fede al mio cuore. La vita non è vita se non è dono per qualcuno”.
Suoni e Sara, addirittura dalla Finlandia: “Dopo 29 anni qua! che bellissimo”.
E ancora: “Ci sono pochi luoghi al mondo che vengono definiti ‘casa’ da più e più persone e questo ne è uno di sicuro. Grazie per averci dato l’opportunità di sostare qui, in un luogo che profuma di Ac, qui… a casa”.

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