Giovani di San Barnaba – Roma: “Con il dono della carità dentro la storia…”


Parlare di povertà è scandaloso per gli uomini. Come è scandaloso parlare di carità. Forse perché troppo spesso la mente associa queste esperienze all’idea della compassione, intesa come quella sfumatura lamentosa di pietà. Come qualcosa da delegare, che riguarda chi è nato sfortunato e chi, per fortuna, è nato per farsi loro prossimo. Ecco, tutto per noi dovrebbe farsi più chiaro non appena comprendiamo che, come ci dice il Papa, «la povertà è la vocazione del cristiano» e la carità è l’amore che condivide la sofferenza. È eccezionale riuscire a leggere i caratteri complessi ma straordinari della lingua di Dio. Che sovverte tutto. Essere poveri per vocazione è dunque «un atteggiamento del cuore», non solo di possibilità economiche. È la condizione del cuore indicata dal Vangelo. È povero chi può accostarsi all’altro senza presumere di dovergli insegnare qualcosa o di salvargli la vita. È povero chi accetta la propria condizione finita, i contorni, talvolta aspri, del proprio essere. Essere poveri per scelta significa avere occhiali puliti per vedere senza ombre le povertà degli altri.
È una povertà di oggi quella di chi ha sogni solo per sé, di chi Dio non l’ha mai conosciuto, chi non ha nessuno a cui rivolgere le proprie domande di vita. Di chi non ha orizzonti grandi verso cui puntare lo sguardo, ma solo testa bassa per non inciampare ora ed oggi. Di chi non è stato educato a riconoscere le cose belle e non vive passioni forti. E allora come alleviare concretamente il dolore per queste ferite dell’uomo? Carità non è solo sfamare un corpo e dissetarlo. Carità è aprire gli occhi di chi si crede ricco e poi non sa come spendere tutto ciò che ha, e si dispera. Carità è provare ad accompagnare le domande di vita. Carità è prospettare alla società un altro modo di vivere le cose, di intendere le trasformazioni, di apprezzare profondamente le relazioni, aggrappandosi a qualcosa che è molto più grande di noi. Carità è ridare occasione all’uomo di oggi di incontrare Colui che da sempre lo ama, da sempre lo cerca, da sempre lo sogna. E su questo vorremmo costruire la Chiesa che verrà.

Giovani di Ac
Parrocchia San Barnaba – Roma

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