Un’associazione viva, sempre in ricerca

lavori-spello-lug2015Il seminario svoltosi a Spello e promosso dalla Presidenza nazionale ha consentito di ampliare e approfondire una riflessione che attraversa da sempre l’Ac. La cura dell’interiorità, essenziale in ogni stagione della vita e radice di una vera corresponsabilità ecclesiale e civile. La familiarità che si respira a Casa San Girolamo ha fatto il resto…

Michele Tridente

Eravamo in venti dal 16 al 19 luglio scorsi a Casa San Girolamo a riflettere e confrontarci sulla spiritualità laicale, ma anche per pregare e fare famiglia. Eravamo laici e assistenti, membri della Presidenza nazionale, delegati regionali e responsabili diocesani, giovani e adulti. Il seminario è stato proposto dalla Presidenza nazionale a questo gruppo eterogeneo per continuare una riflessione, già iniziata con il convegno assistenti e l’incontro assistenti regionali, che diventi un vero percorso di ricerca associativa, sulla vita spirituale dei laici, in modo particolare di quelli di Azione cattolica.

La cura della vita spirituale laicale ha sempre accompagnato la vita dell’Ac e ancora una volta è stata posta al centro delle scelte e delle priorità fondamentali dell’associazione dalla XV assemblea nazionale. «La cura dell’interiorità, essenziale in ogni stagione della vita – recita il documento assembleare – è il cammino personale verso la santità e costituisce la radice di una vera corresponsabilità e la via per essere persone nuove in Cristo Gesù».

Ecco allora il senso del campo di Spello, uno spazio in cui mettersi in gioco per ridirsi il senso e le fonti della vita spirituale laicale, ma nello stesso tempo ricercare gli strumenti che aiutino a prendersene cura e farla crescere. Ampio è stato il confronto tra i partecipanti a partire dagli interventi iniziali di Luigi Alici, già presidente nazionale, sulle coordinate della vita spirituale nell’esperienza associativa, e di mons. Mansueto Bianchi, assistente generale, sul contributo degli assistenti.

Ma cosa portiamo a casa, a parer mio, da Spello?

È stata un’esperienza in cui non abbiamo astrattamente parlato di spiritualità, ma anzitutto abbiamo fatto forte esperienza di vita spirituale e comunitaria. Un’esperienza di ascolto dello Spirito in cui ciascuno ha provato a mettere in comune la propria vita laicale nella sua semplicità quotidiana, aiutati dalla regola di casa San Girolamo che ci ha permesso di vivere un’esperienza straordinaria con la naturalezza delle cose di tutti i giorni.

Ci portiamo a casa la ricchezza del confronto e delle diverse sottolineature frutto dell’esperienze e della vita concreta di ciascuno come singolo e nelle realtà associative di provenienza. Non siamo giunti a conclusioni definitive, ma abbiamo posto un altro tassello in un percorso di ricerca sempre in itinere. È il segno di un’associazione viva, di un’Ac che non si stanca di mettersi in ricerca di strumenti che possano aiutare la nostra vita spirituale, che trova nell’associazione stessa una fonte, un ambito e uno strumento privilegiato per crescere nella fede e in umanità e costruire una spiritualità matura. Una spiritualità laicale matura è capacità di leggere alla luce del Vangelo i segni dei tempi per divenire profeti e testimoni della speranza cristiana nel nostro tempo. È capacità di andare a fondo alle questioni, di superare la superficialità che alimenta i pregiudizi, di coniugare assieme memoria e profezia per non essere semplicemente cronisti dell’oggi.

A Spello poi si fa esperienza di famiglia, accolti da Gigi, Serenella e Alida, che con la loro premura ci aiutano a ricordare sempre che l’associazione è anzitutto esperienza di fraternità e amicizia, scuola di relazioni belle e durature, di dialogo tra le generazioni. Sarà forse questo il tratto saliente della spiritualità del laico di Ac? Essere laici impegnati nelle cose del mondo che vivono a pieno tutta l’esperienza umana, consapevoli che nella quotidianità della vita di ciascuno Dio è presente, nei grandi snodi come nei piccole esperienze feriali; e che questa vita è illuminata, convertita e quindi trasformata dalla Parola.

Tutto questo ci portiamo a casa da Spello, impegnandoci a proseguire il percorso di riflessione intrapreso per far si che tutta la vita associativa, dalla piccola parrocchia al Centro nazionale, possa essere inserita in un processo di rinnovamento spirituale che ci aiuti da laici a essere fermento nella Chiesa e nel mondo.

 

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