Natale: far posto al Signore per essere profeti di oggi

La Sacra FamigliaLeggere Isaia di questi tempi è davvero interessante e stimolante. Intanto non sembra di leggere un vecchio profeta di mille e mille anni fa. Sembra di averlo in mezzo a noi; un profeta che conosce molto bene il nostro tempo e ci consola, apre prospettive e speranza.

Isaia ci scrive di “terra piena di idoli”, di “testa malata”, di “offerte inutili”, di “mance e sete di regali”, di “popolo che usa violenza”… Uomo del suo paese, del suo tempo, descrive situazioni talvolta assimilabili a quelle del nostro tempo. Ma le addolcisce con le parole della fede, della giustizia, del bene che trionfa sul male. È soprattutto profeta messianico; colui che vede nel Signore che viene la vera e completa salvezza del genere umano.

“Nel deserto preparate la via al Signore”. Isaia rievoca il ritorno di Israele attraverso il deserto verso Gerusalemme. Il deserto, il luogo ideale per una vita spirituale più profonda perché è il luogo della rivelazione di Dio (“Ecco, io l’attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore”, Os 2.14).

La voce invita ad andare nel deserto per preparare la via al Signore, al Dio che salva. Carlo Carretto scriveva spesso che fare deserto non è questione di luogo geografico, ma capacità, volontà di fermarsi, di trovare un tempo e uno spazio in cui guardarsi dentro, in cui fare strada dentro di sé al Signore pur nell’accidentato deserto della quotidianità che induce alla mancanza di fede, alla mancanza di vita interiore, alla comprensione di quella Parola che si fa vita.

Chi passa da San Girolamo è spontaneamente attratto dalla figura e dall’esempio di fratel Carlo. A suo modo profeta; perché ha saputo guardare oltre, ha tracciato, ha preparato una nuova strada per accostarsi alla Parola e per metterla in pratica in una vita di Chiesa rinnovata; di popolo che vede la luce nelle tenebre e, sua volta, è chiamato a essere luce.

Siamo chiamati a vivere questo tempo buio pieno di paure, circondato da crisi e sfiducia ma siamo anche chiamati, nel nostro piccolo, nel silenzio a essere profeti, annunciatori di giustizia, di pace, capaci di trasformare il male in bene, di far dimorare insieme lupo ed agnello, di cambiare in falci le lance. Di far nuovo il tempo.

Nell’enciclica di Papa Francesco Laudato sì’ c’è una citazione di Benedetto XVI che ci aiuta ad insistere sul preparare una via all’incontro con il Signore che viene: “I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati ampi” (Ls, 217). Se davvero desideriamo annunciare la novità di Cristo al mondo, e ci impegniamo a essere profeti dell’oggi non possiamo che ripartire dalla nostra interiorità, dalla nostra continua conversione.

Luigi Borgiani

 

Share Button