Scarica la locandina con gli appuntamenti dell’estate 2024
Data / Ora | Evento |
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21/03/2025 - 23/03/2025 0:00 |
“Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò”III DOMENICA DI QUARESIMA(Mc 10,21) «La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce. […] E la sua vita si manifesta nella nostra vita di fede, che inizia con il Battesimo, si sviluppa nella docilità alla grazia di Dio ed è perciò animata dalla speranza, sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo. È infatti lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita. La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino» (Spes non confundit, 3). Nell’annuncio fedele del Vangelo, la Chiesa continua a conformare i suoi figli alla Parola perché essi siano portatori nel mondo del messaggio evangelico, costruttori di una civiltà pienamente umana perché solidale e fraterna. è l’azione dello Spirito che continua a guidare la comunità ecclesiale verso una terra benedetta, in cui ciascuno può ritrovarsi da figlio amato e realizzare il proprio sogno di felicità. Nell’incontro tra Gesù e questo tale che gli va incontro (Mc 10,17-22) viene sottolineata la necessità di una libertà audace per riconoscere il progetto d’amore che Dio ha per ogni suo figlio. Il coraggio della libertà è lo slancio vitale che ci permette di continuare nella sequela del Maestro. |
28/03/2025 - 30/03/2025 0:00 |
“Il tuo volto, Signore io cerco”IV DOMENICA DI QUARESIMA(Sal 27) Nelle parole e nei gesti di Gesù, testimoniati dai Vangeli, è possibile riconoscere il vero volto di Dio. Spesso tale volto, rivelato da Gesù come misericordioso e amorevole, rischia di essere smarrito a causa delle prove di fronte alle quali la vita ci pone, e del peccato, che insidia costantemente il nostro cammino di fede. È necessario ascoltare e seguire Gesù, il quale, nel suo ministero pubblico, attraverso la misericordia verso i peccatori, l’attenzione ai malati, agli ultimi e alle persone fragili, restituisce all’umanità la speranza in un Dio che si prende cura, che abbraccia e perdona. Solo in questo modo è possibile sottrarsi al fraintendimento del suo volto, che caratterizza la cultura contemporanea di Gesù, ma che spesso si insinua anche oggi nelle nostre coscienze. A questo proposito è sufficiente ricordare la domanda che i discepoli pongono al maestro, nel momento in cui incontrano per strada un uomo cieco dalla nascita: «I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”» (Gv 9,2). Essa lascia intuire quale sia il volto di Dio che abita la coscienza dei discepoli, un volto che non corrisponde a quello annunciato da Gesù attraverso i suoi gesti e le sue parole. La fedeltà al vangelo è, dunque, condizione indispensabile per preservare in noi il vero volto di Dio. Il weekend di spiritualità rappresenta un momento importante per meditare e riflettere su questo tema, partendo dalla Parola di Dio. Attraverso un percorso biblico-artistico, ma soprattutto mettendoci alla sequela del Maestro, mediteremo insieme sull’importanza di non smarrire il vero volto di Dio: un volto che Gesù stesso ci ha annunciato e che anche noi dobbiamo annunciare alle nostre sorelle e ai nostri fratelli, facendo della nostra vita un autentico segno di speranza. |
04/04/2025 - 06/04/2025 0:00 |
“Ecco, una porta era aperta nel cielo”V DOMENICA DI QUARESIMA(Ap 4,1) L’Anno giubilare ci invita a rivolgere il nostro sguardo verso il Cielo per assumere la consapevolezza della vocazione alta che abbiamo ricevuto. Nel nostro itinerario di preghiera e condivisione verso la Pasqua, ci lasceremo guidare dal Libro dell’Apocalisse per leggere il presente con gli occhi della fede, pronti a vivere il nostro pellegrinaggio terreno nella speranza della promessa di Dio che nel suo Figlio Gesù, morto e risorto, ci apre le porte del Cielo. In Gesù, siamo riconciliati con Dio e ci è permesso di entrare in comunicazione con Lui; apparteniamo a Lui grazie al Battesimo di morte e risurrezione e, così, la nostra speranza può rimanere ben fondata sulla fedeltà di Dio che come un’àncora ci dà sostegno e solidità per affrontare le complessità della storia. «L’immagine dell’àncora è suggestiva per comprendere la stabilità e la sicurezza che, in mezzo alle acque agitate della vita, possediamo se ci affidiamo al Signore Gesù. Le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte. Questa speranza, ben più grande delle soddisfazioni di ogni giorno e dei miglioramenti delle condizioni di vita, ci trasporta al di là delle prove e ci esorta a camminare senza perdere di vista la grandezza della meta alla quale siamo chiamati, il Cielo» (Spes non confundit, 25). |