
Dal 28 al 30 marzo una ventina di aderenti di Azione cattolica si sono riuniti a Spello, presso Casa San Girolamo, per vivere un intenso momento di spiritualità guidato da don Oronzo Cosi, assistente nazionale Adulti di Ac. Il tema di questi esercizi spirituali, “Il tuo volto, Signore, io cerco” (Sal 27), ha invitato i partecipanti a riflettere sul volto di Dio, cioè sul modo di porsi di Dio nei confronti dell’umanità, alla luce della Parola di Dio.
Il percorso è iniziato venerdì sera con un’introduzione centrata sull’importanza di partire da Cristo per comprendere il volto del Padre. Don Oronzo ha sottolineato come ogni tentativo di rappresentare Dio senza il riferimento a Gesù rischia di essere frutto delle nostre proiezioni.
Durante il sabato mattina, la riflessione si è concentrata sui volti stravolti di Dio: il sospetto verso Dio, che emerge dal racconto del peccato originale. Il serpente insinua nell’uomo e nella donna il dubbio sulla bontà di Dio, inducendoli a vedere il Creatore come un rivale. Questo stravolgimento del volto di Dio porta alla disobbedienza e alla rottura della fiducia originaria. L’altro volto stravolto è quello ambivalente, che si manifesta quando l’immagine di Dio appare contraddittoria, come nel caso della guarigione del cieco nato. In quel contesto, infatti, i discepoli si interrogano su chi abbia peccato affinché quell’uomo nascesse cieco, riflettendo una visione di Dio che punisce il peccato con la malattia. Gesù, invece, supera questa concezione, rivelando che la malattia non è una punizione divina, ma un’occasione per manifestare l’opera di Dio. Questo contrasto tra l’idea di un Dio che punisce e un Padre misericordioso ha stimolato un approfondimento sul vero volto di Dio.
Il sabato pomeriggio è stato dedicato alla riflessione su Gesù di fronte alla sofferenza e alla morte. Durante questo momento intenso, è risuonata l’eco delle parole di don Tonino Bello, che invitava a riconoscere nella sofferenza una chiamata a vivere la fede con autenticità e a scoprire la presenza di Dio anche nel dolore, senza cedere alla tentazione di vedere nella prova un segno di abbandono divino. Il confronto con la figura di Giobbe e il dolore innocente ha stimolato un confronto sincero e profondo sul mistero del male e sulla fede come risorsa.
Durante il sabato pomeriggio è stata presentata l’icona del volto di Cristo al Sinai, simbolo degli esercizi spirituali. L’icona colpisce per il suo contrasto tra una metà viva e una morta: una dualità che racconta il mistero profondo dell’umanità e della divinità di Gesù. Da un lato, il volto sereno e luminoso, segno della sua divinità; dall’altro, il volto segnato dalla sofferenza, simbolo della sua piena condivisione con l’umanità. Un’immagine che invita a riflettere sul volto di Dio che si rivela nella bellezza e nel dolore.
La Via Crucis, celebrata nella serata conclusiva, ha rappresentato un momento particolarmente intenso: un cammino di meditazione sul percorso di Cristo verso il Calvario, vissuto con partecipazione e raccoglimento.
La domenica, con la celebrazione dell’Eucaristia nella Domenica Laetare e il confronto in gruppo, ha rappresentato il culmine di questi giorni intensi e significativi.
Questi giorni di silenzio, preghiera e confronto, scanditi dalla Messa e dalla Liturgia delle Ore, vissuti in un clima di ritmi rilassati, buona cucina e relazioni fraterne, hanno permesso ai partecipanti di riscoprire il volto buono di Dio, anche nelle difficoltà, e di rinnovare il proprio cammino di fede alla luce della Pasqua ormai vicina.
Quest’anno, inoltre, abbiamo avuto la gioia di celebrare i dieci anni da quando alcuni di noi si sono conosciuti proprio qui a Spello, durante gli esercizi spirituali del 2015, e da allora sono rimasti in contatto, ritrovandosi di tanto in tanto in questa cornice di spiritualità e amicizia.
Valentina e Massimiliano


