Ritirato da poco (il 30 settembre) il prestigioso Premio Capri-San Michele, e pubblicato nei giorni scorsi il n. 3/2017 (il Dossier, a cura di Luigi Alici e Piermarco Aroldi, s’intitola Orizzonti del desiderio, domande di felicità), il Comitato di direzione di «Dialoghi» si è riunito per una due-giorni di riflessione a Spello (Perugia), presso la Casa San Girolamo, tanto cara alla storia dell’Azione cattolica e restituita negli ultimi anni alla sua funzione di polmone spirituale dell’associazione e luogo privilegiato di elaborazione culturale.
La rivista, nata nel 2000, è ormai giunta al suo diciassettesimo anno di vita: non può più dirsi una rivista “nuova”, la sua fisionomia è riconoscibile, la sua posizione nel vasto campo dell’editoria – di quella culturale e di matrice cattolica – è chiara e ben definita.
Eppure un mercato editoriale in continua evoluzione richiede un costante lavoro di verifica e una sempre pronta attitudine a rilanciarsi. «Dialoghi» ha il suo programma nella testata, cui è rimasta fedele in tutti i passaggi di direzione (a febbraio Pina De Simone è succeduta a Piergiorgio Grassi): un nome plurale, la vocazione a interloquire con soggetti diversi, al di fuori dell’Azione cattolica e anche al di fuori della Chiesa. Per sua natura «Dialoghi» si trova dunque a fare da ponte fra sensibilità diverse, a essere uno strumento promosso dall’Azione cattolica, ma destinato a un pubblico più ampio.
Con l’aiuto delle suggestive relazioni, così ricche di immagini e di spunti interdisciplinari, di mons. Giuseppe Lorizio e di Piero Pisarra, nel pomeriggio di sabato ci si è interrogati sui principali dibattiti culturali in corso (la secolarizzazione, il pluralismo, il fondamentalismo), sulla parte in essi recitata dai cattolici, sugli spazi aperti in cui «Dialoghi» può entrare autorevolmente, sui suoi possibili interlocutori, sullo stile da adottare. L’indomani, domenica, la riflessione è continuata in compagnia anche di Lisa Moni Bidin, coordinatrice di redazione dell’Ave, e di Giuliano D’Orsi, grafico.
Le giornate sono state vissute nel clima di raccoglimento spirituale e di frugalità che scandiscono il tempo della Casa San Girolamo e la messa domenicale è stata celebrata insieme a un nutrito gruppo proveniente da Camposampiero (Padova), in occasione del decimo anniversario del gemellaggio che unisce quel comune a quello di Spello.
Andrea Dessardo
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