Weekend di Quaresima/Giovani sposi: il “tempo lento” per riscoprire l’essenziale della vita e della fede

“Cosa avete vissuto in queste ore a Spello?”. È questa la domanda che accompagna le ultime riflessioni di questo weekend – 16/18 febbraio – ricco di lentezza, silenzio, profondità e fedeltà. Riscoprire l’esperienza del rallentare, del prendersi tempo è stato per me un dono prezioso, uno stupore immenso. Come sempre poi, qui a Spello. Quando ho scelto di immergermi in questo ritiro avevo la consapevolezza che sarei tornata a casa con tante provocazioni, con un qualcosa in più dentro a spronarmi, con una carica particolare per proseguire la mia vita fatta di semplice quotidianità. Questa volta però la carica ha la forma del “tempo lento”. Un po’ un ossimoro.
Cosa significa per me “tempo lento”? Significa rendere di qualità le cose che faccio, perché la qualità sta nell’andare al nocciolo delle cose, andare nel profondo e non nella velocità o quantità di cose che faccio.
La velocità ti trascina, ti rende un robot, ti distrae da ciò che è necessario ed essenziale! La casa, la famiglia, il matrimonio… sono cose grandissime, enormi, delle vere meraviglie! Ma rischiano di diventare “accessori” se non vissute con il giusto stato del cuore e se le riduciamo nell’angolino della routine di tutti i giorni. Questo weekend a Spello mi ha permesso di mettere in atto i primi passi di un cammino spirituale, quel cammino a cui dedicare tempo, quel cammino che diventa dimensione della vita, in cui la coppia “impasta” i propri desideri. Progetti, butti il cuore avanti e ti rendi conto di cosa davvero può essere necessario ed essenziale per la tua famiglia, per il futuro che sogni. E non parli di cose astratte, no! Ti tieni per mano, ti profumi la vita, ti guardi negli occhi e parli di carne, “di te e di me”.
Torno a casa con il cuore pieno di una lentezza che parla di Amore Divino. Semplice, dolce, tenero, trasparente e fedele, che illumina il volto e permette di portare agli altri la bellezza del volto di Dio. Ed è proprio in questo modo che il matrimonio diventa sacramento: quando, attraverso l’amore scambiato, porti a chi ti sta accanto il volto di Dio. Ecco allora come il rallentare diventa essenziale per cogliere ciò che è unicamente essenziale, l’Amore di Dio.
Grazie a tutti i giovani sposi che hanno trascorso e condiviso con me e mio marito questo weekend. Grazie a chi ci ha accompagnato e guidato, a don Tony, ad Annarita e Carmine, a Rita e Stefano. Un grazie speciale a Giandomenico e Mariarita che ci hanno resi partecipi di una vita che ha il sapore di Dio.

Elena Sermasi

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