L’avventura di Gesù incomincia in un clima di profondo disagio, da una coppia in difficoltà. Maria e Giuseppe si trovano di fronte a una gravidanza inspiegabile e inaspettata… Che ne sanno loro del mistero dell’incarnazione? Hanno avuto apparizioni e sogni, forse incubi e dubbi, ma hanno superato incredulità e paura perché hanno capito che Dio in questo modo instaura una relazione ancora più profonda e vitale con l’uomo e che è il Dio della vita, il Dio che salva. Con il sì di questi sposi, coppia dell’anno zero, inizia la presenza di Gesù in mezzo agli uomini: comincia a Betlemme e non finirà mai. Ecco la novità cristiana!
Emanuele è il Dio con noi; ciascuno può dire “Il mio Signore è con me”.
Spesso, però, siamo troppo distratti per percepirlo. Siamo contaminati, forse involontariamente, dal primato delle cose, dell’abbondanza materiale, anche quando ci si lamenta dei rincari, della crisi, delle tasse e di tante altre cose che vorremmo filassero come desideriamo senza però muovere un dito.
Invece ci dovrebbe dar fastidio vedere soprattutto in questi giorni ostentazioni sfacciate, sprechi incalcolabili, indifferenza di fronte alle tante povertà anche vicinissime, la quasi dimenticanza della condivisione fraterna.
Il Natale, il mistero dell’incarnazione ci offrono l’opportunità di una revisione di vita. Natale non è una volta per sempre, ma ogni giorno. Ce lo ricorda San Paolo, “scelto per annunciare il Vangelo di Dio”. Non si è offerto da sé a questo incarico, lo ha ricevuto per chiamata divina e per elezione. Questa chiamata riguarda anche ciascuno di noi. “Anche voi, chiamati da Gesù Cristo, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù. Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome”.
Nel nostro mondo di oggi la vita, i fatti si susseguono in modo frenetico e presto dimenticati; siamo quotidianamente incalzati da nuovi avvenimenti. Ma i fatti della vita ci interpellano, ci pongono domande, chiedono risposte e coinvolgimento. Per questo celebrare il Natale ha motivo perché richiama attenzione sulla nostra vita cristiana e sui modi in cui dobbiamo interpretarla; come attori protagonisti e non come spettatori, perché sia annuncio di ciò che è il vero Natale, il Dio con noi!
Gigi Borgiani
(nella foto, Madonna con il bambino del chiostro di Casa San Girolamo a Spello)