Giornata mondiale della pace: il Vangelo dell’amare i nemici è “magna charta della nonviolenza cristiana”

Nel Messaggio per la 50ma Giornata mondiale della pace, papa Francesco afferma che la nonviolenza è la scelta più ragionevole; la violenza è invece illusoria. Il vangelo dell’amare i nemici è “la magna charta della nonviolenza cristiana”.
Il Giubileo della misericordia, conclusosi nel novembre scorso, è stato un invito a guardare nelle profondità del nostro cuore e a lasciarvi entrare la misericordia di Dio. L’anno giubilare ci ha fatto prendere coscienza di quanto numerosi e diversi siano le persone e i gruppi sociali che vengono trattati con indifferenza, sono vittime di ingiustizia e subiscono violenza. Essi fanno parte della nostra “famiglia”, sono nostri fratelli e sorelle. Per questo le politiche di nonviolenza devono cominciare tra le mura di casa per poi diffondersi all’intera famiglia umana.


“La nonviolenza – scrive papa Francesco – è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività, ma in realtà non è così. La nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti”. “I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati”.
Tra i personaggi che hanno espresso la non violenza ricordiamo anche don Tonino Bello e Carlo Carretto.
Carretto nel  1952  scriveva su Gioventù: “Violenza crea violenza, prigione crea prigione, ed è Gesù che ci avverte nel momento della sua prova dicendo a Pietro rimetti la spada nel fodero”; “ricordiamoci che i frutti della violenza non sono duraturi”.
Papa Francesco riprende questo concetto nel Messaggio citato: “La violenza permette di raggiungere obiettivi di valore duraturo?”. E ancora: “Gesù predicò instancabilmente l’amore incondizionato di Dio che accoglie e perdona e insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici e a porgere l’altra guancia. Quando impedì a coloro che accusavano l’adultera di lapidarla e quando, la notte prima di morire, disse a Pietro di rimettere la spada nel fodero, Gesù tracciò la via della nonviolenza”.
“Costruire la pace giorno per giorno con la preghiera e con l’azione”, afferma ancora Francesco. Per questo ancora una volta siamo chiamati a fare riferimento alle beatitudini e alla misericordia. Le prime come fonte di vita, di stili di vita, la seconda con “opere” da vivere ogni giorno, oggi! Perché l’Anno della misericordia non è stato un “evento”, ma un allenamento, una palestra per esercitarci alla consapevolezza della storia e alla concretezza del bene continuo.

Gigi Borgiani

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