Da Casa San Girolamo a nome di tutti gli amici e, idealmente a nome di tutti coloro che la frequentano, parte il saluto cordiale al card. Gualtiero Bassetti, oggi nominato dal Papa presidente della Cei.
E insieme ringraziamo il Signore per questo dono che ancora una volta, non a caso, trova radici in terra umbra. E ancora una volta abbiamo l’occasione di sentire e di vivere il nostro “polmone spirituale” come segno profetico per la Chiesa italiana. Non ci esaltiamo di certo e con umiltà ci sentiamo parte viva, pietre vive con i pastori che il Signore pone come guide al nostro cammino. Continuiamo a fare quel che abbiamo sempre fatto in questi anni e che, con la giusta fatica, proseguiamo nella consapevolezza che Casa San Girolamo possa essere sempre di più luogo in cui si impara a diventare discepoli missionari capaci di rendere ragione della speranza che abbiamo ricevuto.
Aver stabilito la nostra dimora in una terra da sempre ricca di spiritualità e ora impreziosita dai “due Gualtiero” – Bassetti e Sigismondi – , vescovi che hanno accettato di portare zaini carichi di responsabilità ma leggeri nello spirito nelle Chiesa di oggi, ci rende ancora più consapevoli e responsabili di una associazione che vuole con determinazione contribuire all’animazione della comunità, con uno stile di comunione, con uno slancio missionario così come più volte indicato anche dal card. Bassetti.
Conosciuto in alcuni appuntamenti diocesani (assemblea del 2011 e incontro diocesano unitario del 2012), Bassetti ha sempre avuto parole di sincera stima per l’associazione, invitando alla concretezza e soprattutto alla comunione, al mettere insieme le risorse spirituali e umane per essere presenti nelle realtà frammentata e complessa di oggi. Il suo sorriso, il suo atteggiamento paterno sono stati anche per me di incoraggiamento. Basti pensare all’esempio concreto che il card. Bassetti ci ha dato quando ha aperto le porte del palazzo arcivescovile di Perugia ai senzatetto che una sera tardi, prigionieri del gelo, si erano ritrovati sotto le sue finestre. L’accoglienza al popolo “dimenticato” ci dà una scossa, ci sollecita non solo all’attenzione verso l’altro nel disagio ma verso ogni altro che è in ricerca, che ha bisogno di senso che può e deve trovare in una chiesa che “uscendo”, “andando incontro”, sa accogliere.
Casa San Girolamo può essere segno di una dimensione missionaria globale, che abbraccia la nostra terra e gli uomini che la abitano. E il tutto alla luce della Parola, di quelle scritture che, come scriveva san Girolamo, se non si conoscono rivelano l’ignoranza di Cristo e non il suo messaggio. Affidiamo anche a san Girolamo il vescovo Gualtiero Bassetti perché, in profonda unità e sintonia con papa Francesco, possa indirizzare la Chiesa italiana su sentieri di speranza.
Gigi Borgiani
(nel sito www.azionecattolica.it gli auguri dell’Azione cattolica italiana)