È disponibile la nuova edizione – la venticinquesima – di “Ciò che conta è amare”, il libro scritto da Carlo Carretto al ritorno della sua esperienza nel deserto.
Venticinque ristampe significano migliaia e migliaia di copie! Questo la dice lunga sul valore della vita e delle opere di Carlo Carretto. Come molti di noi hanno sperimentato, le sue sono parole semplici, concrete, incisive, che restano. Parole che partono sempre dalla Parola e il testo che ora l’Editrice Ave ripropone (tra l’altro con una copertina che coglie fratel Carlo in dialogo con un ragazzino proprio nel chiostro di San Girolamo) sono l’esempio di come la vita del credente non sia fatta di tante parole, ma fondata sulla Parola
Qual è il Dio della mia fede? Carretto sa di non essere teologo, non filosofo né esegeta, e per accostarsi alla Bibbia usa l’unica arma in suo potere: l’esperienza di vita. Parte quindi da lì, raccontando sotto forma di meditazioni quotidiane ciò che la Bibbia dice a lui nel concreto della sua vita. Un testo con una forza straordinaria, ancora oggi validissimo aiuto per approcciarsi alla lettura del libro sacro.
«Queste meditazioni bibliche vogliono essere ciò che per la macchina è il motorino di avviamento. Terminate queste, basterà innescare la marcia, levare il piede dalla frizione e, seguendo le indicazioni messe come guida, partire da soli per il gran viaggio biblico» (Carlo Carretto).
La prima parte del volume presenta sette meditazioni sui temi della fede, della speranza e della carità senza distinguere l’amore di Dio dall’amore verso il prossimo. Nella seconda parte, attraverso l’unione di questo amore, sette meditazioni sulla famiglia e sul lavoro. Al centro del libro, la preghiera: a partire dall’invocazione infantile fino alla contemplazione infusa. Seguono, al termine del cammino, tre meditazioni sul tema della carità che è la dimensione divina dello stesso amore. In appendice troviamo, inoltre, un testo prezioso: una piccola guida per la lettura in solitudine della Bibbia.