Non c’erano scuse davanti al costante invito fattoci da Toni. “E poi, in questa stagione, sarà una bella occasione per vedere la splendida cittadina medioevale adagiata sulle morbide colline umbre, con i primi colori dell’autunno. Dai, usciamo dalla frenesia del quotidiano per regalarci un po’ di pace e tranquillità”.
Erano queste le nostre aspettative, niente di più. Un weekend fuori città, insieme.
E così è stato quando – partiti dalla diocesi di Padova, a fine settembre – siamo arrivati a Spello: adagiata nel cucuzzolo del colle, dipinta con sfumature affascinanti che giocavano con un sole delicato. Ci ha messo di buon umore! Finalmente fuori dal tempo e dello scorrere dell’orologio.
Eccoci nella famosa Casa San Girolamo di cui tanto abbiamo sentito parlare. Ci siamo messi a curiosare nelle varie stanze e qui abbiamo “incontrato” Carlo Carretto. Sapevamo che questo posto era dedicato a lui ma non immaginavamo che la sua presenza fosse così viva. Ci siamo soffermati a leggere tra i pannelli della mostra i momenti forti della sua vita.
E quanta energia sprigionavano, e sprigionano, i suoi scritti; un invito ad andare verso gli altri per far conoscere Gesù e rendere il mondo migliore. Ma anche quanta fatica, quanta sofferenza e quanta pazienza nel cercare di essere “utile nelle mani di Dio”.
E poi, l’entusiasmo di Paola, Teresa, Claudio, che lo hanno conosciuto, lo ha reso ancor più vivo, attuale, rendendolo più attuale e vicino, ci ha fatto sentire accolti e compresi: quanto entusiasmo abita anche nel nostro cuore ma, allo stesso tempo, quanto ci sentiamo inadeguati. Che bell’esempio di uomo che ha incontrato il Signore. Era quello che ci voleva per caricarsi un po’. Dai, nulla è facile ma niente è impossibile a Dio.
Così ci troviamo davanti la sua tomba per dire grazie a chi vi abbiamo incontrato e ci ha riempito il cuore di speranza.
Entriamo in casa: ci aspettavamo un luogo scuro e spartano, parlavano addirittura di “celle”, invece da subito abbiamo apprezzato il posto: ordinato e grazioso, confortevole nei suoi ambienti ampi che conservavano uno stile povero ma allo stesso tempo curato.
Il primo momento di preghiera sono i vespri e, guarda caso, oggi si ricorda San Girolamo, dottore della chiesa, innamorato della parola di Dio e a cui è dedicata e intitolata la nostra casa. Ci sentiamo accompagnati nell’incontrare questa Parola. Ci sentiamo presi per mano, entrare a Spello e a San Girolamo per poi entrare in intimità con noi stessi, come se fosse già tutto programmato. È sempre difficile guardarsi dentro, c’è sempre qualcosa che graffia e che bisogna spostare, rimuovere, ci sono angoli bui che cerchi di dimenticare ma che hanno bisogno di luce per generare vita e speranza. C’è sempre qualcosa che fa male e pesa ma con la delicatezza dei canti e la profondità di don Alessandro, la Parola è riuscita ad entrare, ad illuminare, a curare, a donare serenità.
Si fa esperienza di fraternità che scalda il cuore, lo rasserena e lo rassicura; c’è chi ti accarezza l’anima, chi ti sostiene. Non è tutto sistemato, c’è ancora tanto da lavorare, ne siamo consapevoli, ma è stata una gran bella occasione per pensare ad essere più misericordiosi con se stessi e più caritatevoli con chi ci sta accanto.
Dentro di noi ancora rimbombano le parole dell’Inno alla Carità e creano un eco che dura tutt’oggi, tornati alla quotidianità.
La tentazione di voler piantare le tende per rimanere in questo piccolo angolo di paradiso era molta, ma sapevamo che saremmo dovuti tornare per testimoniare la bellezza delle cose che abbiamo vissuto.
Grazie Toni per la tua tenacia, grazie Paola e Donatella e a tutti quelli che in questi giorni si sono presi cura di noi, grazie don Alessandro per la tua abbondanza.
Ci siamo ben alimentati e ora le nostre giornate saranno più “gustose”… e non solo per merito delle cipolle e dell’olio!
“Attraverso tutti e tutto, Dio ci parla”.