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Casa San Girolamo: volontari “in conclave” a Roma. Presentato il programma per la Quaresima

Si è svolto a Roma, nella sede nazionale di Ac, il week end (27-28 gennaio) di formazione per i volontari di Casa San Girolamo – Spello. Due giorni intensi, soprattutto all’insegna dell’amicizia, della preghiera e della cura della struttura in Umbria, affidata da anni dalla Presidenza nazionale a un folto gruppo di volontari.

Con l’occasione è stato ringraziato don Mario Diana per aver accompagnato in questi anni il gruppo dei volontari, ed è stato accolto don Francesco Marrapodi che aiuterà a rendere il “polmone spirituale” sempre più accogliente e casa dell’Ac.

Inoltre è stato presentato il programma per i fine settimana di Quaresima.

Il 2024 si apre con tanti amici a San Girolamo, gli esercizi dell’Ac di Avezzano e numerosi giovani sulle orme di Carretto

Giornate intense a San Girolamo. La fine del 2023 e l’inizio del 2024 hanno visto tanti amici raggiungere la Casa. Il gruppo Kairos di Roma (formatori missionari), i numerosi giovani dell’Ac di Patti, il folto gruppo dei ragazzi e giovani di Latina, coi loro rispettivi assistenti. E poi tante famiglie, coppie, amici dell’Azione cattolica, persone che erano state a San Girolamo con Carretto e i Piccoli Fratelli. Graditissima la visita di fratel Tommaso.

E poi la tre giorni di esercizi spirituali dell’Ac di Avezzano, arrivata con il vescovo mons. Giovanni Massaro. La Casa al completo per seguire gli esercizi predicati da mons. Giampiero Palmieri, vescovo di Ascoli e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana.

Incontri intensi, scambi nella fede, preghiere e messe particolarmente partecipate. Fede, dialoghi sull’oggi della Chiesa e della polis, confronti sulla esperienza di Ac.

A tutti i gruppi è stato riservato un momento per far conoscere la proposta di San Girolamo e la figura di fratel Carlo.

Colline della Speranza: vita nuova, vissuta per l’anima

Tante volte avevo sentito parlare di Spello da amici e conoscenti della mia comunità che da tempo vi partecipavano e in esso trovavano un motivo a quel al fine settimana proposto.

Per molto tempo ne sono rimasta estranea, quasi indifferente, finché questo nome ha iniziato a entrarmi nella testa, senza lasciarmi… in pace. Alla fine, a questa voce insistente, ho detto: “Va bene, hai vinto tu!”. Ho detto il mio sì…

Ebbene, ora sono alla seconda esperienza di partecipazione all’esperienza; in me, la perplessità e la diffidenza iniziali si sono trasformate in gioia, in condivisione, in occasione di pace e riflessione.

Anche quest’anno finalmente è arrivato il momento della partenza: “Tutto pronto?”. Sì, principalmente il cuore.

Il paesaggio collinare, pennellato dai colori autunnali, anche se velato da una leggera nebbia, ci faceva presagire che Spello fosse ormai vicina.

Finalmente: eccolo, con le sue case arroccate, ravvicinate, antico e affascinante!

Ma l’emozione più forte inizia già all’arrivo a Casa San Girolamo, dove in quel luogo silenzioso ed “eterno” sai che puoi trovare pace dell’anima, nutrimento dello spirito.

Padre Renzo Mandirola, appartenente alla Società Missioni Africane, ci ha accompagnato con l’esegesi su: “Come Maria di Betania: l’attenzione al Signore” e “Come Maria di Nazareth, l’attenzione alle persone”.

Due donne, due peculiarità, due caratteristiche che parlano principalmente di un amore gratuitamente ricevuto e gratuitamente donato.

– La presentazione di Maria di Betania ci ha invitati a riflettere su quali attenzioni dobbiamo avere per essere alla sequela di Gesù: “mettersi ai suoi piedi” per ascoltare la sua Parola, imparare i suoi insegnamenti; per essere in atteggiamento di colui, colei, che desiderano stare con il Maestro e poter posare lo sguardo su di Lui.

– La meditazione su Maria di Nazareth, madre di Gesù, ha posto la nostra attenzione su come lei sia stata figura di principale importanza nel brano delle “Nozze di Cana”. Anche qui le sottolineature sono state profonde e molteplici: essere presenti nella vita degli uomini e delle donne per accogliere gli altri, farsi fratelli con i fratelli creando gioia, portando il nostro sguardo di fede.

Lì in casa San Girolamo, il suono della campanella ci chiamava anche ai vari momenti comunitari: le Lodi, i Vespri, la Compieta, la Celebrazione Eucaristica e condividere, in sana allegria, il pranzare insieme. Tutto è stato legato da un filo rosso che prende il nome di: ascolto reciproco, rispetto, relazioni amichevoli, anche con chi non si conosce, di amicizia, ricordando Carlo Carretto che tanto si è speso per e nella relazione con gli altri.

Vita nuova vissuta per l’anima: sperimentata e accolta. A noi coltivarla portando nel cuore l’immagine di quelle “Colline della Speranza” che portano in sé la cura di noi stessi, la cura per gli altri.

Olivia