«De André, Battiato, i Beatles e non solo! Pur non disponendo di tanto tempo, non ho mai smesso di ascoltare musica». Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, scrive nella presentazione del volume, Dio del cielo vienimi a cercare. Faber, uomo in ricerca, scritto da don Salvatore Miscio. Si tratta di un testo che tenta di esplorare le “contaminazioni” spirituali e religiose del musicista genovese.
Il libro dell’editrice Ave nasce da una ricerca sui testi di Fabrizio De André. Testi che ancora oggi fanno discutere, provocano le coscienze: la capacità di raccontare senza condannare, di coinvolgersi nelle storie dei vinti; la forza evocativa dei versi, che lasciano emergere le istanze esistenziali più autentiche. Tra queste, vi è la domanda di Dio, della sua paternità, della sua giustizia. Si coglie l’ammirazione per Gesù Cristo e la sua umanità, che il cantautore non vuole pensare come «figlio di Dio» ma come «figlio dell’uomo».
Il volume viene presentato a Spello sabato 8 settembre, in presenza dell’autore e con una esibizione del coro Solidalcanto.
Archivi autore: gianni
Giovani-adulti della parrocchia di Cepagatti (Pescara): tre giorni sul tema “Metti a fuoco”
Un gruppo di giovani-adulti della parrocchia di Cepagatti (Pescara) ha fatto tappa a Casa San Girolamo per fare il punto sulla vita personale e di comunità e rinnovare l’impegno della vita cristiana.
“Metti a fuoco”: questo il tema del percorso della tre giorni, che ha affrontato vari argomenti, fra i quali il discernimento nelle relazioni, nella fragilità, nella comunità e nella libertà di credere.
Gruppo diocesano Adulti Como: “Su di te sia pace!”
Sabato 25 agosto San Girolamo ha ricevuto la visita del gruppo adulti della diocesi di Como che ha svolto il suo campo ad Assisi. Il tema “Su di te sia pace!” ha offerto lo spunto anche per la celebrazione eucaristica durante la quale molto significativo è stato il segno che ha proposto l’assistente don Roberto.
Non possiamo dare pace e vivere in pace se non abbiamo la pace interiore – ha affermato.
I celebranti, all’offertorio, hanno invitato ciascuno a ricevere il dono della pace. dalle mani dei sacerdoti alle mani nostre, con l’impegno a portare pace e a testimoniare il Vangelo con la vita.
La celebrazione si è conclusa con una breve sosta alla tomba di fratel Carlo Carretto.
Paolo e Antonio: giovani (Ac e Scout) che sostano a San Girolamo
Per Paolo il ritorno dall’evento – culminato con l’incontro dei giovani con il Papa a metà agosto in vista del prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani – è stato diverso. In solitudine ha intrapreso un pellegrinaggio da Roma ad Assisi per un “cammino di discernimento”. Un po’ alla ventura e confidando nella provvidenza, bussando a porte sconosciute, chiedendo ospitalità. E la provvidenza, attraverso una serie di coincidenze “associative” (Paolo è incaricato regionale Acr per l’Emilia-Romagna) ha bussato anche alla pota di Casa San Girolamo. Si è subito inserito nello spirito della casa e si è immerso nella lettura dei testi di Carretto; è rimasto con noi un giorno e il suo cammino solitario è poi proseguito per Assisi per partecipare a un incontro vocazionale. Paolo ci ha lasciato la traccia di un ritiro fatto dai giovani della sua diocesi basato sulla vita e sugli scritti di Annalena Tonelli
“Tutto è grazie. Io sono in pace solo con la Bibbia in mano ed esulto ad ogni lettura, ad ogni riga, ad ogni versetto”: così scriveva Annalena nel 1989. Dal testo del ritiro ecco il brano, estremamente significativo, per Casa San Girolamo: “Anche noi vogliamo prenderci un tempo per ritrovare la rotta. La rotta delle nostre motivazioni, del nostro senso, del nostro correre. Vogliamo andare al cuore del nostro vivere. Gli antichi Padri invitavano i cristiani a prendersi tempo e offrivano tre suggerimenti: fuggi, taci, stai nella quiete. Anche noi vogliamo farlo dandoci un tempo per ascoltare il silenzio e nel silenzio la voce di Dio che parla al nostro cuore. Tacere per far parlare un altro. Fuggire da dove siamo perché la nostra meta è altrove e noi siamo pellegrini. Stare quieti, ritrovare la pace perché l’animo è ansioso. ci troviamo in questo luogo nella certezza che Dio non gioca a nascondino: parla”.
Per Antonio, invece, in cammino con un gruppo di scout (Treviso), l’arrivo a Casa San Girolamo è avvenuto in maniera diversa. Come noto durante questi cammini ogni giovane è invitato a dedicare un giorno a vivere in solitaria e a chiedere ospitalità durante il percorso che lo porterà alla tappa successiva. Da Assisi a Spello anche Antonio ha bussato… Queste accoglienze “spot” sono grandi occasioni di relazione, di scambio, di fraternità che fan capire l’importanza che Casa San Girolamo sia casa sempre aperta, accogliente e segno di speranza.
Ricordo di fratel Carlo. Quella “omelia laica” rimasta nel cuore
All’improvviso, nel bel mezzo di una fraterna conversazione durante il pranzo nell’accogliente Casa San Girolamo, Gigi mi annunciò che avrebbe voluto farmi una breve intervista per raccontare il mio primo incontro “a tu per tu” con fratel Carlo Carretto.
Poco prima, richiesto del motivo della scelta di Spello per un brevissimo ritiro di due giornate in compagnia di mia figlia Maria Rosaria, avevo rievocato con una certa commozione quella prima volta di alcuni decenni fa, quando, giovane un po’ inquieto e alla ricerca della mia strada nella vita, ero approdato, per poche ore, quasi per caso, alla Casa San Girolamo, nel corso di un mio soggiorno presso la Pro Civitate Christiana di Assisi.
La proposta di Gigi mi aveva sorpreso non poco, perché non comprendevo quanto e a chi potessero servire quei brandelli di ricordi personali che a fatica cercavo nella memoria, sebbene fossero ancora vivi e luminosi.
Il sopraggiungere di novità, che non mancano nell’ordinario e semplice svolgersi della vita quotidiana in Casa San Girolamo, scandita dalle ore della preghiera e dell’Eucarestia, non ci aveva fatto trovare il tempo per registrare il mio racconto. Ah! Deo gratias! Il pericolo era scampato!
Mi illudevo, perché al momento dei saluti Gigi, con garbo e cortesia, mi chiese di mandargli due righe al posto della mancata intervista.
Bene. Se le mie briciole di ricordi sono in qualche misura preziose agli occhi di altri, allora provo brevemente a ricostruire l’episodio. Continua a leggere