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“Lascio ai piedi dell’altare le mie ansie”. I “pensieri” di chi passa da Casa San Girolamo


Sono tante le persone che passano a Casa San Girolamo. Chi viene per i fine settimana in programma, chi per qualche giorno di “respiro”; gruppi in visita o per una giornata di deserto; “pellegrini” che, nel ricordo di un periodo trascorso qui ai tempi di fratel Carlo, vengono sulla sua tomba con riconoscenza per il bene ricevuto, per rivivere momenti decisivi per la fede e per la vita, per ritrovare un passato che si fa presente in una casa che ha ripreso vita.
Molte di queste persone lasciano poi una frase, una testimonianza, un pensiero che vengono poi raccolte nel “Libro dei pensieri positivi”. Sono state ormai raccolti più di 1200 pensieri, semplici ma ricchi. Sono pensieri del cuore che valgono più di tante prediche perché raccontano sentimenti e scelte di vita.
Ne riproponiamo qualcuno.

“Qui si respira Azione cattolica! Grazie Signore per ogni singolo momento di questa esperienza, per la fede che questo luogo incarna, per la testimonianza che qui si incontra”

“In giornata lascerò questo luogo benedetto da Dio e da Fr. Carlo. Lo porterò nel cuore come stimolo ad andare avanti, ad accettare la volontà di Dio e a ricordo di questi giorni di silenzio e di pace. Lascio ai piedi dell’altare le mie ansie, le paure per essere trasformate in serenità”

“Grazie per questa oasi di pace e di silenzio. Il Signore ha parlato al mio cuore dove ho messo a tacere il mio io per fare posto a Dio”

“Mi è piaciuto vedere i luoghi che mamma e papà frequentavano da giovani”

“Un tempo per pensare e pregare, un luogo per curare lo spirito. Grazie per l’accoglienza”

“Ah la bellezza, ricercare la bellezza! Qui ho riempito la borraccia per il cammino che ancora resta”

“Dopo 25 anni siamo tornati a vedere questo luogo bellissimo dove la nostra fede è cresciuta con le nostre famiglie. Grazie Signore di permetterci ancora di lodarti e amarti nella maniera più semplice”

Vita quotidiana a San Girolamo: porte aperte e tanti incontri


In questi caldi giorni di agosto a Casa San Girolamo si è avuta, tra le altre, la visita del gruppo giovani Ac di Pretulo, della diocesi di Teano-Calvi. Giornata intensa iniziata con una breve presentazione di Casa San Girolamo con il suo significato, i suoi programmi e, ormai possiamo dirlo, la sua storia che ha visto in questi otto anni rifiorire il vecchio convento, con le varie esperienze e proposte che lo caratterizzano.
I giovani hanno ascoltato fr. Giovanni Marco, dei Piccoli Fratelli Jesus Caritas, che ha illustrato la figura di Carlo Carretto ripercorrendo le tappe della sua vita e incrociandola con la propria storia di giovane entrato in fraternità circa dieci anni or sono, divenuto sacerdote e ora parroco in una parrocchia di Foligno. In evidenza lo stile di vita di fr. Carlo basato sulla Parola, sulla Eucarestia e sulla povertà. Povertà come scelta di vita sobria, senza superfluo, findata sull’essenziale e la totalità della vita cristiana. Il gruppo ha partecipato alla celebrazione eucaristica di mezzogiorno, presieduta da don Gianni Di Lucia (da Cassano allo Ionio e assistente di turno in questi giorni). Nel pomeriggio, guidato da suor Monica e suor Claudia, il gruppo ha riflettuto sul “Cantico delle creature” ritagliando anche un congruo spazio di silenzio e meditazione personale.

Ospiti di San Girolamo anche della diocesi di Taranto. In particolare Pino, non più giovanissimo, che ha raccontato il suo incontro con fr. Carlo. Insieme a lui, alla figlia e a don Gianni si è fatto visita ai Piccoli Fratelli a Sassovivo, altro momento di ricordi di fatti e personaggi non a tutti noti ma accomunati dalla stessa passione del Vangelo.

Visita inoltre di amici di Ac di Alessandria tra cui Paolo Massaro, presidente diocesano dei trienni degli anni Novanta.
Simpatica ospitalità ad una famigliola francese in cammino da Foligno ad Assisi. Alla ricerca di uno spazio per la tenda, vista la minaccia di tempo non buono, hanno cenato con noi e trascorso la notte a San Girolamo per riprendere il cammino al mattino presto.

Giovani di Bassano e scout di Afragola fanno tappa a San Girolamo


Nel pomeriggio di domenica 5 agosto Casa San Girolamo ha accolto 25 giovanissimi della parrocchia S. Croce di Bassano del Grappa accompagnati dal loro assistente don Matteo. Dopo averli abbondantemente dissetati con the freddo, è seguita una breve presentazione della vita e dei messaggi di fratel Carlo Carretto.
Sulla sua tomba si è ricordato il suo invito a chiedere il dono della fede: essa sola può accompagnare e guidare una vita piena che a partire dalla Parola e dall’Eucaristia sia sempre una vita piena e “ricca” di gesti quotidiani, tesi a costruire un mondo migliore. Il pomeriggio si è concluso con la celebrazione eucaristica nel chiostro.

Un gruppo di scout “Afragola 3” ha chiesto ospitalità durante il cammino verso Assisi. Arrivati molto provati da una “passeggiata” (si fa per dire!) da Foligno a Spello sotto un sole cocente, ma anche “benedetti” da un improvviso acquazzone (che naturalmente ha evitato la zona di San Girolamo), i 12 giovanotti hanno avuto il tempo e il modo di ristorarsi. Sono seguiti i Vespri sul terrazzo di casa. Dopo cena, un breve momento di riflessione sul senso del “fermarsi” e “ripartire”, facendo riferimento al loro cammino di questi giorni e “pescando” ancora una volta dagli scritti di Carretto che invita a fare deserto nei luoghi e nei giorni della vita comune.

Giovani di San Barnaba – Roma: “Con il dono della carità dentro la storia…”


Parlare di povertà è scandaloso per gli uomini. Come è scandaloso parlare di carità. Forse perché troppo spesso la mente associa queste esperienze all’idea della compassione, intesa come quella sfumatura lamentosa di pietà. Come qualcosa da delegare, che riguarda chi è nato sfortunato e chi, per fortuna, è nato per farsi loro prossimo. Ecco, tutto per noi dovrebbe farsi più chiaro non appena comprendiamo che, come ci dice il Papa, «la povertà è la vocazione del cristiano» e la carità è l’amore che condivide la sofferenza. È eccezionale riuscire a leggere i caratteri complessi ma straordinari della lingua di Dio. Che sovverte tutto. Essere poveri per vocazione è dunque «un atteggiamento del cuore», non solo di possibilità economiche. È la condizione del cuore indicata dal Vangelo. È povero chi può accostarsi all’altro senza presumere di dovergli insegnare qualcosa o di salvargli la vita. È povero chi accetta la propria condizione finita, i contorni, talvolta aspri, del proprio essere. Essere poveri per scelta significa avere occhiali puliti per vedere senza ombre le povertà degli altri.
È una povertà di oggi quella di chi ha sogni solo per sé, di chi Dio non l’ha mai conosciuto, chi non ha nessuno a cui rivolgere le proprie domande di vita. Di chi non ha orizzonti grandi verso cui puntare lo sguardo, ma solo testa bassa per non inciampare ora ed oggi. Di chi non è stato educato a riconoscere le cose belle e non vive passioni forti. E allora come alleviare concretamente il dolore per queste ferite dell’uomo? Carità non è solo sfamare un corpo e dissetarlo. Carità è aprire gli occhi di chi si crede ricco e poi non sa come spendere tutto ciò che ha, e si dispera. Carità è provare ad accompagnare le domande di vita. Carità è prospettare alla società un altro modo di vivere le cose, di intendere le trasformazioni, di apprezzare profondamente le relazioni, aggrappandosi a qualcosa che è molto più grande di noi. Carità è ridare occasione all’uomo di oggi di incontrare Colui che da sempre lo ama, da sempre lo cerca, da sempre lo sogna. E su questo vorremmo costruire la Chiesa che verrà.

Giovani di Ac
Parrocchia San Barnaba – Roma

I giovani della parrocchia di S. Barnaba in Roma si preparano al Sinodo: una chiesa sempre più missionaria

Partire dal “vecchio” documento dei Vescovi – “Con il dono della carità dentro la storia”, 1996) – alla ricerca di risposte “nuove” per una chiesa sempre più missionaria. È questo il percorso scelto da un gruppo di giovani della parrocchia di S. Barnaba in Roma che, dopo aver partecipato al cammino dei giovani in preparazione dell’appuntamento di metà agosto a Roma per il Sinodo dei giovani e alle celebrazioni della “Perdonanza” ad Assisi, sono arrivati a Casa San Girolamo. Punto di ripartenza, di revisione per una interiorità, personale e comunitaria, che è alla base delle scelte che possano concorrere alla vita propria e alla cura della casa comune.