Archivi autore: gianni

Gaudete et exsultate: gli adulti di Foligno vivono la settimana comunitaria a San Girolamo


Le cose che accadono per caso sono le più belle. Che poi il caso è il nome che diamo a quei disegni del Signore che scombinano i nostri piani. E da un progetto originariamente pensato per i giovani e poi annullato per motivi organizzativi è nata, senza pensarci troppo, una settimana comunitaria per gli adulti, a cui alcuni giovani hanno finito per partecipare ugualmente.
Le giornate, al di là del filo conduttore dato dall’esortazione apostolica di papa Francesco Gaudete et exsultate, si svolgono con grande semplicità. Ognuno vive la vita comunitaria quando può e come può, condividendo vita e pensieri. C’è chi garantisce la presenza durante il giorno e durante la notte, chi si unisce per mangiare insieme, chi passa per pregare e riflettere insieme… e ancora chi per i molti impegni si tiene in contatto tramite il gruppo di Whatsapp, inserendo le proprie riflessioni e nutrendosi di quelle degli altri.
È una modalità assolutamente in linea con il tema proposto da Gaudete et exsultate, che incoraggia una santità quotidiana, possibile, attuale.

Continua a leggere

Ac Pescara-Penne: ritiro spirituale e formativo… con l’aiuto di Mosè

Da venerdì 6 a domenica 8 aprile un gruppo di animatori adulti della diocesi di Pescara-Penne ha vissuto a Casa San Girolamo a Spello un’esperienza di ritiro spirituale e formativo personale basato sulla vita di Mosè con meditazioni dell’assistente unitario diocesano don Andrea Di Michele. Ci sono stati momenti intensi di condivisione resi ancora più suggestivi dal luogo in cui sono state vissute, intervallati anche da attività ricreative che hanno permesso alle persone di approfondire le relazioni.
Casa San Girolamo, polmone spirituale dell’associazione, ci ha aiutato a sentirci parte di una grande famiglia grazie anche all’accoglienza ricevuta da Gigi, Serenella e Sofia. Un arrivederci a presto!

Ac Pescara-Penne

Passare! Ma come? Pasqua e primavera si intrecciano

A partire dal Concilio di Nicea (325 d.C.) la Pasqua viene celebrata nella domenica seguente al primo plenilunio di primavera. La Pasqua, come noto, ha radici antiche che troviamo nell’Antico testamento: dall’offerta di primizie che i pastori nomadi facevano in primavera per propiziarsi le divinità della natura si è passati alle festa per l’uscita dall’Egitto: è questo l’evento fondante del “popolo di Dio”.
Pasqua è diventato termine che indica “passaggio”. È il passaggio di Dio nella storia; il passaggio del Mar Rosso verso la liberazione, il passaggio di Gesù a Nazaret, il passaggio dalla morte alla risurrezione – alla vita – di Gesù. Se vogliamo anche il passaggio di consegne di Gesù a Pietro e di conseguenza alla sua Chiesa, quella Chiesa che oggi noi viviamo come prolungamento della risurrezione coinvolti in una esistenza che deve essere segno e annuncio dell’evento-ragione della nostra stessa esistenza.
Fare memoria della Pasqua non è una osservanza ma ancora una volta è vivere il mistero della incarnazione e della risurrezione di Cristo e viverlo nella storia. Perché non si tratta di vivere “religiosamente” e singolarmente il nostro essere credenti ma di incarnarlo nella quotidianità come comunità, come Chiesa.
Pasqua come passaggio è quindi occasione per passare a vita nuova, risorta. Facile a dirsi!
La primavera richiama il rifiorire, il rinnovamento che per ciascuno può essere revisione, risveglio.
Come?
1. Intanto ripartiamo dalla contemplazione. Contemplare il mistero di Cristo senza separarlo dalla storia. Fratel Carlo Carretto ci direbbe: vivete il deserto nella città!
2. Confrontarsi con le povertà del mondo… e la nostra?
3. Confrontarsi con la carità. Volontariato o discepolato? Opere di misericordia o Misericordia? Solo gesti o anche “pensiero”, cultura?
4. Guardarsi intorno, alzare lo sguardo e scegliere impegni per la cura della casa comune. Già fatto? Facciamolo meglio perseguendo uno stile comunitario.
5. Non vivere da soli ma creare spazi e luoghi di fraternità.
Non è un pentalogo o una ricetta. Solo un invito a vivere la primavera pasquale con una consapevolezza rinnovata ma soprattutto condivisa e rivolta ad un mondo spesso distratto e lontano
Santa Pasqua da San Girolamo

la ruota del carretto

Presidenza Ac a San Girolamo: ritiro in preparazione alla Pasqua. La vita di Mosé indica cinque “dimensioni” della vita

La Presidenza nazionale di Azione cattolica si è ritrovata a Casa San Girolamo a Spello dal 23 al 25 marzo per il consueto ritiro spirituale in preparazione della Pasqua.
Accompagnati dalle riflessioni del vice assistente nazionale, don Antonio Mastrantuono, le meditazioni bibliche si sono concentrate sulla figura di Mosè, servo del Signore, uomo di Dio.
Mosè rappresenta il collegamento della tradizione del popolo ebraico e il cammino nella fede in Gesù, nuovo Mosè.
La vita di Mosè è un progressivo e battagliero combattimento interiore per riconoscere la presenza del Signore nella storia umana. La storia di Mosè aiuta noi cristiani, noi fedeli laici, a vivere cinque importanti dimensioni della vita. Il servizio alla promozione umana, il servizio alla responsabilità, il servizio alla preghiera di intercessione, il servizio alla consolazione e infine il servizio alla Parola.
Se riflettiamo attentamente, Gesù ha raccolto l’eredità di Mosè e l’ha completata trasmettendo ai suoi discepoli e a noi la presenza di un Dio che ama e che è misericordioso. Come ci ricorda papa Francesco il cammino dei credenti in Gesù è un dedicare la vita nella “trama della fede e l’ordito del servizio”. [L.T.]