Archivi autore: gianni

Buon Natale! L’augurio che giunge da San Girolamo, con le parole di Carretto, è di camminare con il Vangelo in mano


O ineffabile mistero!
Dio ha preso la natura di uomo, si è degnato nascere dalla Vergine per renderci partecipi della sua divinità.
Per compiere l’impossibile, il Dio dell’impossibile fece Lui il primo passo.
Per far sì che l’uomo potesse entrare nella famiglia di Dio, Dio entrò nella famiglia dell’uomo.
L’invisibile sì è fatto visibile.
Dio si è fatto uomo, il Verbo si è fatto figlio. L’immensità si è fatta limite.
L’infinito si è fatto finito” (C. Carretto, Al di là delle cose).

Facciamo festa perché è Natale, perché ricordiamo che accogliamo Gesù come Figlio ma anche come fratello. Non è una ricorrenza qualunque, un compleanno qualunque che finisce con un augurio e un brindisi. È il giorno in cui decidiamo di scrivere una pagina nuova del quaderno della nostra vita che vuole essere imitazione di Gesù. Dobbiamo quindi imparare a restare con Lui.

Ciò che fa Gesù nel Vangelo è ciò che ha sentito dire dal Padre nel cielo.
Il Vangelo è il modo di vivere sulla terra come vivrebbero i santi nel cielo.
Il Vangelo è tutto.
Il Vangelo è una persona vivente : è Gesù” (C. Carretto, Al di là delle cose)

L’augurio che giunge da Casa San Girolamo è quello di camminare con il Vangelo in mano come guida e modello sulle vie della pace, della gioia, della fraternità.

La ruota del carretto

(nella foto, particolare della Cappella dell’Epifania, Casa San Girolamo – Spello. Foto di Silvio Sorcini)

 

 

Ritiro per fidanzati: “Casa San Girolamo si è fatta casa delle nostre storie d’amore”


E arrivammo a Spello. Un venerdì di una settimana lunga, una sera di una giornata lunga, dopo un’attesa e un viaggio altrettanto lunghi.
Otto coppie di fidanzati da tutta Italia alla ricerca di un po’ di tempo e parole…
Le prime “parole che non ti ho mai detto” ci aspettavano già nel chiostro, su una lavagnetta sgangherata: Perché poi alla fine le parole d’amore le capiscono soltanto due cuori vicini!
Ecco che allora dal mezzo del caos della nostra vita, dalla frenesia della quotidianità, tutti avviluppati nei nostri grovigli di impegni, di emozioni, di relazioni, di desideri… d’un tratto affiorano i nostri cuori.
Ci ritroviamo vicini. Nel silenzio di un abbraccio iniziamo a fare ordine, a mettere a posto i pezzi, a sentirci nel posto giusto al momento giusto. Continua a leggere

Avvento – Rallegratevi! La gioia di riconoscersi figli

C’è poco da stare allegri! Se ci guardiamo attorno in questi giorni di luminarie e di ricerca compulsiva di regali percepiamo tutto il contrasto tra effimero consumismo, sorrisi d’obbligo, auguri riverenti e il vero senso del Natale. C’è poco da stare allegri se il Gesù che viene non trova posto pur essendo grande lo spazio creato dal vuoto di senso dell’oggi.
Travolti dalla confusione natalizia creata ad hoc per il consumo rischiamo di perdere il ritmo della gioia che viene, la gioia che sperimentiamo quando facciamo posto al Signore.
Ecco allora l’occasione per curare quello spazio interiore che accoglie e che vive la gioia del vangelo. Nel testo che dovremmo aver in qualche modo assimilato, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, papa Francesco ci invita a rinnovare ogni giorno l’incontro con il Signore. Il Natale è il tempo favorevole per fare il punto, per ripartire, per rinnovare quell’impegno a 360° che ci interpella come coloro che hanno accolto e che si fanno diffusori di gioia. Come non ricordare ancora una volta le parole del Concilio: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”. Continua a leggere

Avvento – Convertitevi! “E la luce di Gesù viva in te”

Vegliate! Convertitevi!
Il Signore comanda o guida?
Signore, sono anni che ci ripeti questo comando; siamo noi che diciamo di credere, che siamo praticanti, che siamo anche impegnati e magari aderiamo all’Ac che dobbiamo convertirci o piuttosto…
Scusa Signore la mia, la nostra tentazione di sentirci a posto; di aver accumulato una serie di bonus legati alla nostra presunzione e a quel poco di buono che riusciamo a combinare.
Sei tu che ci inviti a raddrizzare la nostra vita, a riconoscere che senza di Te siamo nulla, ad abbassare il nostro orgoglio.
“Per illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”. Continua a leggere