Per Paolo il ritorno dall’evento – culminato con l’incontro dei giovani con il Papa a metà agosto in vista del prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani – è stato diverso. In solitudine ha intrapreso un pellegrinaggio da Roma ad Assisi per un “cammino di discernimento”. Un po’ alla ventura e confidando nella provvidenza, bussando a porte sconosciute, chiedendo ospitalità. E la provvidenza, attraverso una serie di coincidenze “associative” (Paolo è incaricato regionale Acr per l’Emilia-Romagna) ha bussato anche alla pota di Casa San Girolamo. Si è subito inserito nello spirito della casa e si è immerso nella lettura dei testi di Carretto; è rimasto con noi un giorno e il suo cammino solitario è poi proseguito per Assisi per partecipare a un incontro vocazionale. Paolo ci ha lasciato la traccia di un ritiro fatto dai giovani della sua diocesi basato sulla vita e sugli scritti di Annalena Tonelli
“Tutto è grazie. Io sono in pace solo con la Bibbia in mano ed esulto ad ogni lettura, ad ogni riga, ad ogni versetto”: così scriveva Annalena nel 1989. Dal testo del ritiro ecco il brano, estremamente significativo, per Casa San Girolamo: “Anche noi vogliamo prenderci un tempo per ritrovare la rotta. La rotta delle nostre motivazioni, del nostro senso, del nostro correre. Vogliamo andare al cuore del nostro vivere. Gli antichi Padri invitavano i cristiani a prendersi tempo e offrivano tre suggerimenti: fuggi, taci, stai nella quiete. Anche noi vogliamo farlo dandoci un tempo per ascoltare il silenzio e nel silenzio la voce di Dio che parla al nostro cuore. Tacere per far parlare un altro. Fuggire da dove siamo perché la nostra meta è altrove e noi siamo pellegrini. Stare quieti, ritrovare la pace perché l’animo è ansioso. ci troviamo in questo luogo nella certezza che Dio non gioca a nascondino: parla”.
Per Antonio, invece, in cammino con un gruppo di scout (Treviso), l’arrivo a Casa San Girolamo è avvenuto in maniera diversa. Come noto durante questi cammini ogni giovane è invitato a dedicare un giorno a vivere in solitaria e a chiedere ospitalità durante il percorso che lo porterà alla tappa successiva. Da Assisi a Spello anche Antonio ha bussato… Queste accoglienze “spot” sono grandi occasioni di relazione, di scambio, di fraternità che fan capire l’importanza che Casa San Girolamo sia casa sempre aperta, accogliente e segno di speranza.
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Ricordo di fratel Carlo. Quella “omelia laica” rimasta nel cuore
All’improvviso, nel bel mezzo di una fraterna conversazione durante il pranzo nell’accogliente Casa San Girolamo, Gigi mi annunciò che avrebbe voluto farmi una breve intervista per raccontare il mio primo incontro “a tu per tu” con fratel Carlo Carretto.
Poco prima, richiesto del motivo della scelta di Spello per un brevissimo ritiro di due giornate in compagnia di mia figlia Maria Rosaria, avevo rievocato con una certa commozione quella prima volta di alcuni decenni fa, quando, giovane un po’ inquieto e alla ricerca della mia strada nella vita, ero approdato, per poche ore, quasi per caso, alla Casa San Girolamo, nel corso di un mio soggiorno presso la Pro Civitate Christiana di Assisi.
La proposta di Gigi mi aveva sorpreso non poco, perché non comprendevo quanto e a chi potessero servire quei brandelli di ricordi personali che a fatica cercavo nella memoria, sebbene fossero ancora vivi e luminosi.
Il sopraggiungere di novità, che non mancano nell’ordinario e semplice svolgersi della vita quotidiana in Casa San Girolamo, scandita dalle ore della preghiera e dell’Eucarestia, non ci aveva fatto trovare il tempo per registrare il mio racconto. Ah! Deo gratias! Il pericolo era scampato!
Mi illudevo, perché al momento dei saluti Gigi, con garbo e cortesia, mi chiese di mandargli due righe al posto della mancata intervista.
Bene. Se le mie briciole di ricordi sono in qualche misura preziose agli occhi di altri, allora provo brevemente a ricostruire l’episodio. Continua a leggere
I Giovani Ac di Fermo a Casa San Girolamo
I giovani dell’Azione cattolica di Fermo hanno fatto tappa sabato 18 agosto a Casa San Girolamo. Una giornata intensa, fra silenzio, preghiera, amicizia. Ecco alcune immagini della visita, forniteci da loro stessi.
Spello-Genova: la tragedia, gli amici, la nostra Associazione
Abbiamo vissuto a Spello, praticamente in diretta, al crollo del ponte Morandi di Genova. Quando torneremo in città, come tutti, come tanti, non lo vedremo più. Il ponte che univa le grande Genova che si sviluppa da levante a ponente, la via del commercio ligure e di parte del nord, la via della normalità, la via del turismo… ora è monca. Tra le tante notizie e i tanti commenti, corredati dalla immancabili polemiche, accuse e speculazioni di parte si resta sorpresi, stupefatti, increduli. Un pezzo di storia se ne va portando con se “vittime per caso”.
Di fronte a questa tragedia tra le tante suggestioni scegliamo il silenzio, la preghiera dinanzi al mistero. E la speranza. Speranza di passare oltre, costruendo ponti che favoriscano non solo il passaggio ma costruiscano dialogo, rispetto, responsabilità. E soprattutto ponti di relazioni capaci di risvegliare una politica per l’uomo e non per gli interessi, una politica che sia davvero per la dignità.
Ci sarà un altro ponte, un altro collegamento ma quello che più ci sta a cuore è il collegamento tra persone, la voglia di coesione sociale, di progredire insieme.
E l’Ac ancora una volta può essere ponte per costruire futuro. In questi giorni a San Girolamo abbiamo vissuto dolore ma anche fraternità. Non si contano le telefonate e i messaggi che ci hanno raggiunto da tantissime associazioni diocesane, da tantissimi amici che hanno manifestato solidarietà, vicinanza nella preghiera. Ancora una volta abbiamo toccato con mano e sentito forte il cuore dell’associazione che sa farsi vicina, unita per il bene di tutti. Siamo qui come “amici di Carlo Carretto” e ancora una volta non ci siamo sentito soli ma accompagnati, vegliati, incoraggiati.
Grazie
Gli amici genovesi di Casa San Girolamo
Nuovo libro Ave: Carlo Carretto ieri e oggi. Spello e le “colline della speranza”
Il monastero di San Girolamo a Spello ha rappresentato per generazioni di giovani e adulti una comunità, retta dai Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, dove incontrarsi, meditare e pregare ponendo al centro la Bibbia. Una significativa esperienza di Chiesa nel post-Concilio che ha avuto in Carlo Carretto (1910-1988) un compagno di strada per migliaia di cammini vocazionali e spirituali.
Il nuovo volume dell’Ave, intitolato Carlo Carretto ieri e oggi. Spello e le “colline della speranza”, propone diverse testimonianze sulla nascita della Fraternità a San Girolamo e sul ruolo che vi ebbe Carretto. Si giunge quindi fino ai giorni nostri, con la ripresa, negli anni Duemila, dell’attività di questo “polmone spirituale”, aperto a quanti cercano un luogo di silenzio, di preghiera, di formazione, in un ambiente familiare oggi curato dall’Azione cattolica italiana.
A cura di Gianni Borsa, il volume propone testi di Carlo Carretto, Giancarlo Maria Bregantini, Erina Camilletti, Loris Francesco Capovilla, Carlo Maria Martini, Leda Minocchi, Giovanna Negrotto Cambiaso, Ermanno Petrucci, Leonello Radi, Gian Carlo Sibilia, Walter Tobagi, Matteo Truffelli.