Archivio mensile:Febbraio 2016

“Il cuore, terreno fertile…”. Ok il primo weekend di quaresima

Partecipanti-primo-weekend-quaresima_2016“Il cuore, luogo in cui gustare l’amore di Dio, ma anche luogo in cui si consuma la nostra quotidiana battaglia per resistere alla tentazione e alla prova. Il cuore, terreno fertile dove far germogliare e crescere la vera gioia. Il cuore di Marta e il cuore di Maria, servizio e ascolto, la ricetta giusta per un’autentica fraternità. Giacomo, medico delle anime, ci ha aiutato a prenderci cura del nostro cuore, per trasformarlo da deserto in un rigoglioso giardino!”.
È un primo commento seguito al weekend spirituale a Casa San Girolamo di Spello del 12-14 febbraio, guidato da don Michele Pace, che ha avviato i fine settimana di quaresima presso il “polmone spirituale” dell’Azione cattolica.
Clima familiare, preghiera e silenzio, servizio e amicizia: gli ingredienti essenziali e tipici di questa proposta, che ora prosegue come da calendario.

Quaresima a S. Girolamo per sintonizzarci sulla Misericordia

031Sono tanti gli amici che hanno scelto qualche giorno di quiete a Casa San Girolamo per questa Quaresima speciale del 2016, Anno della misericordia.
Quaresima tempo di revisione e di ripartenza perché non si vuole vivacchiare o procedere a intermittenza, ma rendere sempre più sicuro il passo della fede che si traduce nelle opere.
Un tempo favorevole  per mettere in pratica tante opere buone, ma soprattutto per perseguire quella conversione del cuore che è alla base del nostro essere credenti e discepoli.
Nel messaggio per la Quaresima di quest’anno papa Francesco ricorda “che la misericordia di Dio è infatti un annuncio al mondo: ma di tale annuncio ogni cristiano è chiamato a fare esperienza in prima persona”. Continua a leggere

Il silenzio, quel Pane e l’incontro con Dio

La grande ricchezza del noviziato sahariano è senza dubbio la solitudine e la gioia della solitudine, il silenzio. Un silenzio, il vero, che penetra per ogni dove, che invade tutto l’essere, che parla all’anima con una forza meravigliosa e nuova, non certo conosciuta dall’uomo distratto. Quaggiù si vive sempre in silenzio e si impara a distinguerne le sfumature: silenzio della chiesa, silenzio della cella, silenzio del lavoro, silenzio interiore, silenzio dell’anima, silenzio di Dio.
Per imparare a vivere questi silenzi, il maestro dei novizi ci lascia partire per qualche giorno di deserto. Una sporta di pane, qualche dattero, dell’acqua, la Bibbia. Una giornata di marcia: una grotta. Un sacerdote celebra la santa Messa; e poi parte lasciando nella grotta, su un altare di sassi, l’eucaristia. Così, per una settimana, si resterà soli con l’eucaristia esposta giorno e notte.
Silenzio nel deserto, silenzio nella grotta, silenzio nell’eucaristia. Nessuna preghiera è così difficile come l’adorazione dell’eucaristia. La natura vi si ribella con tutte le forze. Si preferirebbe trasportare sassi sotto il sole. La sensibilità, la memoria, la fantasia, tutto è mortificato. Solo la fede trionfa; e la fede è dura, è buia, è nuda. Mettersi dinanzi a ciò che ha l’aspetto di pane e dire: «Lì c’è Cristo vivo e vero», è pura fede.
Nulla nutre di più della pura fede; e la preghiera nella fede è vera preghiera. «Adorare l’eucaristia non c’è gusto», mi diceva un novizio. Ma è proprio questa mortificazione del gusto che rende salda e vera la preghiera. È l’incontro con Dio al di là della sensibilità, al di là della fantasia, al di là della natura.

Carlo Carretto