Santi e perfetti: si può fare

Rispetto alla domenica scorsa, quando è stato proposto nelle letture della messa il compimento e non l’abolizione della legge, la domenica 19 febbraio viene richiesto molto di più, addirittura di amare i nemici. Già, la Parola di Gesù è esigente. Ci porta oltre a quello che sembra normale. Andando con la mente ad alcuni titoli di Carlo Carretto sembra di sentire l’invito ad andare “al di là delle cose” e che “ciò che conta è amare”. Senza disturbare quelli che possono essere i grandi nemici della nostra vita quali le guerre, i muri, la povertà, la corruzione, insomma tutto quello che ci opprime di questo mondo che pur dobbiamo amare, guardiamoci dentro, vicino.
Sappiamo bene che “nemici” non sono solo quelli che ci odiano e ci fanno del male, coloro con cui abbiamo forti contrasti; ma anche quanti la pensano diversamente da noi, quelli che non fanno come noi, quelli che secondo noi sono la causa dei tanti guai del mondo, coloro che non si accorgono di noi… Poniamo  quindi attenzione alle piccole cose, ai piccoli fastidi del nostro quotidiano e cerchiamo nella Parola quel pane buono quotidiano che ci permette di perdonare e amare i “nemici” che abbiamo dentro ed intorno.
Esame di coscienza! Pulizia, riordino per rispondere a quello che ci chiede la Parola letta durante la messa.
Il passo dal Libro del Levitico si apre con “Siate santi perché io il Signore Dio vostro sono santo” e la pagina di Matteo si chiude con Gesù che dice: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Attraverso questi due inviti, due “comandamenti”, ci viene offerta una grande possibilità, un grande balzo in avanti, o meglio verso l’alto! Ci viene chiesto un di più, quella carità che supera la giustizia degli uomini e un andare oltre i canoni del mondo. Non tanto per trovare spunti e  motivazioni per un buon vivere sociale, un desiderio di pacificazione che renda più vivibile la storia ma per camminare sulla via, in quel tentativo di imitazione del Padre vero motivo di vita  dal quale poi può dipendere anche il tentativo di rendere più giusta la convivenza umana. Non è facile: tra parole e Parola c’è sempre una grande distanza ma abbiamo esempi che ci dicono che si può fare.

(nella foto, la salita che porta a Casa San Girolamo a Spello)

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