Quaresima: la Parola è un dono, l’“altro” è un dono. Il messaggio di papa Francesco, l’invito a San Girolamo

Casa San Girolamo apre, ancora una volta, la porta. Una delle tante porte che, in Quaresima, si spalancano per accogliere coloro che desiderano vivere questo tempo secondo quanto ancora una volta papa Francesco ci ricorda nel messaggio indirizzato a tutti circa la Quaresima: “La Quaresima è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito attraverso i santi mezzi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Alla base di tutto c’è la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad ascoltare e meditare con maggiore assiduità”.
“La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare – aggiunge Bergoglio – la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello”.
La Parola non ascoltata è la causa dei mali dell’uomo ricco della parabola che il Papa ha scelto come riferimento per il percorso quaresimale di quest’anno. Ancora una volta quindi la Parola al centro, ma se ben ci rendiamo conto della sua importanza e quindi di ascoltarla con il cuore, sappiamo anche che essa deve essere tradotta nella quotidianità.
Per questo Francesco ripropone: “La Quaresima è un tempo propizio per aprire la porta ad ogni bisognoso e riconoscere in lui o in lei il volto di Cristo”.
Conosciamo bene i tratti dei due personaggi della parabola. Uno ha un nome, Lazzaro, e rappresenta bene il grido silenzioso dei poveri di tutti i tempi e la contraddizione di un mondo in cui immense ricchezze e risorse sono nelle mani di pochi. L’altro, innominato, che rappresenta avidità, egoismo, superbia, apparenza, chi finge di non vedere, chi è dominato dal denaro “così da diventare un idolo tirannico”, ammonisce Francesco: “Invece di essere uno strumento al nostro servizio per compiere il bene ed esercitare la solidarietà con gli altri, il denaro può asservire noi e il mondo intero a una logica egoistica che non lascia spazio all’amore e ostacola la pace”.
La Parola ascoltata, meditata, vissuta ci mette in relazione con l’altro. La Quaresima è tempo in cui l’altro non è un generico bisognoso di ascolto, di aiuto, di speranza. Il primo “altro” siamo noi, ciascuno di noi nel momento in cui alla luce della Parola vogliamo revisionare il nostro modo di essere, di comportarci. Quindi viene l’altro, persona, persone che incontriamo con le loro necessità, le loro di idee, i loro sogni e stili e condizioni di vita.
Il Papa nel messaggio invita non solo alla conversione ma anche all’azione:  “Incoraggio tutti i fedeli ad esprimere questo rinnovamento spirituale anche partecipando alle Campagne di Quaresima che molti organismi ecclesiali, in diverse parti del mondo, promuovono per far crescere la cultura dell’incontro nell’unica famiglia umana”. Quelle che il Santo Padre definisce “campagne” possono essere le molteplici microrealizzazioni, i tanti piccoli gesti che prendono forma nelle nostre diocesi, nelle nostre parrocchie, nelle associazioni. Quaresima è il tempo favorevole per consolidare e per avviare progetti di solidarietà/amore magari da sviluppare con le Caritas diocesane o le altre forme di vicinanza ai poveri.
Quaresima è il tempo favorevole per venire a Casa San Girolamo, dove, tra un salmo e una meditazione, dove tra silenzio e adorazione, si può trovare lo spazio per la condivisione, per quello stile fraterno e di comunione che può sostenere e prolungare il cammino di ciascuno sulla via del Vangelo.

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