Custodire, consegnare, generare: sono stati pensati questi tre verbi per facilitare e in qualche modo delimitare un tema altrimenti troppo vasto per un fine settimana che desiderava mettere a fuoco il valore della vita spirituale per gli anziani e con gli anziani da vivere non certo come forma residuale e statica. Abbiamo riempito il complesso che custodisce anche la tomba di fratel Carlo Carretto e venivamo da tutta la penisola (da Vicenza a Lucera!). Un bel numero di anziani (ma non solo) motivati e pronti a riflettere sulla loro condizione di vita e sulle tante opportunità che ancora questa “certa età” può offrire per se stessi e per gli altri.
Scoprire o riscoprire di essere un dono comporta sempre poi la responsabilità di avere un compito! Siamo stati “presi per mano” da due splendide guide: Mons. Ugo Ughi che, attraverso la lettura del brano di Atti 2,14-21, ci ha fatto capire l’importanza di custodire e generare sogni, e con il salmo 90 siamo giunti a sfiorare la bellezza di gustare la “sapienza del cuore” e la leggerezza che comporta il “saper contare i nostri giorni”.
Anche Donatella Pagliacci ci ha accompagnato con tanta passione, attenzione e competenza permettendoci così di affrontare percorsi filosofici con una semplicità mai disgiunta dalla profondità dedicandoci generosamente un’infinità di tempo subissata dalle tante domande: segno di tanta curiosità e desiderio mai sopito di crescere! La condivisione fraterna delle nostre storie personali (che sono sempre e comunque “sacre”) e quelle associative ha fatto emergere la tanta ricchezza umana che è il nostro vero patrimonio.
Tutto questo è stato reso più facile perché inseriti nella splendida e pacificante cornice di Casa San Girolamo dove tutto concorre a creare relazioni autentiche, a superare facilmente piccoli disagi, a far sorgere spontaneamente un clima di collaborazione insomma un “sentirsi a casa”.
Durante questi giorni ci è stato suggerita l’utilità di scrivere su un taccuino i pensieri positivi che durante l’arco di una giornata ci hanno attraversato la mente oppure i piccoli accadimenti quotidiani che ci hanno consolato. Una sorta di “taccuino della gratitudine”. Abbiamo provato a farlo l’ultimo giorno e abbiamo scoperto che una pagina non sarebbe bastata! Siamo partiti con la determinazione di avere davanti a noi un magnifico, quasi entusiasmante… “futuro presente”!
Carla Tilli