Vegliate! Convertitevi!
Il Signore comanda o guida?
Signore, sono anni che ci ripeti questo comando; siamo noi che diciamo di credere, che siamo praticanti, che siamo anche impegnati e magari aderiamo all’Ac che dobbiamo convertirci o piuttosto…
Scusa Signore la mia, la nostra tentazione di sentirci a posto; di aver accumulato una serie di bonus legati alla nostra presunzione e a quel poco di buono che riusciamo a combinare.
Sei tu che ci inviti a raddrizzare la nostra vita, a riconoscere che senza di Te siamo nulla, ad abbassare il nostro orgoglio.
“Per illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”.
Il versetto conclusivo del Benedictus ci ricorda che la visita del Messia è destinata a illuminare, a portare pace a tutte le genti. Le prime “genti” che hanno bisogno della luce siamo noi. La conversione cui siamo chiamati è una costante di vita. Solo così potremmo rispondere alla nostra vocazione di credenti fedeli, di discepoli inviati a portare luce.
“L’evangelizzazione di ogni uomo che vive nelle tenebre è come il sorgere della luna sul suo sentiero oscuro. Ma quel chiarore lunare è sempre il riflesso di un chiarore originario che è quello del sole. Il Cristo è il sole della terra, e per la notte di ogni uomo ci vuole qualcuno o qualcosa che rifletta la luce accogliendola prima su di sé. Far sì che la luce di Gesù viva in te è la condizione indispensabile perché tu possa illuminare qualche altro vicino a te” (C. Carretto, Al di là delle cose)
La ruota del carretto