Stare al passo: una sfida tra preti e laici per la vita ecclesiale

Gli Assistenti unitari regionali di Ac, coordinati dal Collegio degli Assistenti centrali, si sono ritrovati a Casa San Girolamo, dal 17 al 19 giugno, per vivere il loro consueto incontro annuale e riflettere ancora sul percorso realizzato nello scorso triennio associativo “Sulla stessa barca”.

Incontrando il presidente nazionale, Giuseppe Notarstefano, ci si è confrontati ulteriormente sul Documento della XVIII Assemblea nazionale di Ac per cogliere in profondità le sfide che preti e laici, insieme, sono chiamati ad affrontare per questo tempo e per il nostro Paese. All’inizio del nuovo triennio l’associazione si fa dono di alcuni “Orientamenti” che possano tracciare il cammino associativo triennale e, in questo processo di ascolto e condivisione, anche il contributo degli assistenti regionali è stato fruttuoso e arricchente.

Guidati da mons. Claudio Giuliodori, Assistente generale di Ac, si è parlato anche del Cammino sinodale che volge ormai verso la fase finale, quella “profetica”. L’Ac può essere ancora segno profetico per le nostre comunità ecclesiali e civili? Quali passi compiere per realizzare le interpellanze che il Sinodo universale e nazionale ci hanno offerto? Queste e altre domande hanno caratterizzato la discussione, con il desiderio vivo di cogliere i segni dei tempi come opportunità per rinnovare la missione evangelizzatrice.

Proprio per andare al fondo del proprio ministero, ci si è messi in ascolto della Parola di Dio, attraverso l’istruzione di fr. Daniele Moretto della Comunità di Bose presso il Monastero di San Masseo. La “profezia”, in particolare nell’Antico Testamento, ha caratterizzato il cammino del popolo di Dio: nel solco di queste figure, anche i presbiteri sono chiamati a riaccendere la passione per Dio e per l’uomo.

Una tre giorni di fraternità, ristoro spirituale, condivisione e progettazione – quella vissuta dagli Assistenti – per portare sul territorio quella linfa necessaria che produce “molto frutto”. Dopo tale intensa attività si è rientrati nelle proprie comunità con il desiderio e l’impegno di prendersi cura dei preti più giovani, di costituire forti legami di fraternità all’interno del collegio degli assistenti regionali e diocesani e all’interno del presbiterio, di tessere relazioni generative con i laici al servizio di una pastorale integrata diocesana e di un annuncio di fede che parli alla vita delle persone.

Farsi accanto, allora, per continuare a camminare insieme.  

Intanto prosegue l’attività estiva a San Girolamo. Dove arrivano tante persone, gruppi, soci di Ac, amici di altre associazioni e movimenti, pellegrini… Come sempre: porte aperte a San Girolamo!

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