“Di che pianta siamo? Il nostro amore è una casa da custodire” è stato il tema del weekend di Spello, animato il 26-28 luglio dall’Area Famiglia e Vita di Ac, rivolto a coppie di fidanzati e giovani sposi. La cura del creato è uno dei “percorsi di cura” che l’Area ha pensato per le coppie associative nel testo Ave “Famiglie e Amoris Laetitia”, ed è stato estremamente bello e coinvolgente poterla sperimentare nei luoghi di Francesco, partendo da Casa San Girolamo fino ad Assisi, aiutati da don Andrea Rossi, assistente regionale dell’Umbria, e dal gruppo coinvolto dal circolo “Laudato si’” di Perugia. Nella Laudato si’ papa Francesco ci ricorda come “all’interno della famiglia i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori… È il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene”.
E in questi giorni, anche con l’aiuto dei figli presenti, abbiamo compreso il profondo legame generativo tra la custodia nella famiglia e la custodia della famiglia verso ciò che ci circonda. Custodire non è possedere; e la tenerezza, come stile personale e di coppia, ci porta naturalmente ad essere amanti del creato e mendicanti della bellezza della creazione, nella piena consapevolezza del sacramento del matrimonio che ci abilita all’essere “per” ciascuno, al servizio di ciascuno.