Ripeto ancora, dopo aver conosciuto l’azione più sfrenata e la gioia della vita contemplativa nel quadro più sfolgorante del deserto, le parole di sant’Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi». Non preoccuparti, fratello, di che cosa fare; preoccupati di amare. Non interrogare più il Cielo con ripetuti e inutili: «Qual è la mia strada?»; studiati invece di amare. Amando, scoprirai la tua strada; amando ascolterai la Voce; amando, troverai la pace. È l’amore la perfezione della legge e la regola di ogni vita, la soluzione di ogni problema, lo stimolo di ogni santità. «Ama e fa’ ciò che vuoi». No; non è più possibile fare ciò che voglio quando amo. Quando amo devo fare la volontà dell’amato. Quando amo sono prigioniero dell’amore; e l’amore è tremendo nelle sue esigenze, specie quando questo amore ha per oggetto Dio e un Dio crocifisso. Non posso più fare la volontà mia; debbo fare la volontà di Gesù, che è volontà del Padre. E quando avrò imparato a fare questa volontà, avrò realizzato pienamente la mia vocazione sulla terra e raggiunto il grado della mia perfezione. La volontà di Dio: ecco ciò che regge il mondo, ciò che muove gli astri, ciò che converte i popoli, ciò che chiama alla vita e dona la morte. Che tu sia sulla sabbia in ginocchio ad espiare ad adorare o che tu sia sulla cattedra ad insegnare, che conta se non lo fai nella volontà di Dio? E se la volontà di Dio ti spinge a cercare i poveri o a donare i tuoi averi o a partire per terre lontane, che conta tutto il resto? O se ti chiama a fondare una famiglia, a prendere un impegno nella città terrena, perché dubitare? «In la sua volontade è nostra pace» dice Dante; ed è forse l’espressione più riassuntiva di tutta la nostra dolce dipendenza da Dio.
Carlo Carretto