La Chiesa dei “traslochi”, i Piccoli fratelli, Carretto e De Foucauld, don Fabrizio, don Emilio… e tanti amici

Dal 23 al 26 ottobre weekend a Casa San Girolamo di Spello per un gruppo di tredici “fedelissimi”: molti fanno questa esperienza ormai da diversi anni, provenienti dalle parrocchie di Tencarola, San Domenico e Pianiga (diocesi di Padova).

Le valigie erano pronte e i cuori erano lieti, ma pochi giorni prima della partenza è arrivata la notizia che il nostro “don”, la nostra guida spirituale, non avrebbe potuto essere presente per motivi di salute. Eravamo tutti dispiaciuti e un po’ smarriti… ma forse quello che dovevamo sperimentare quest’anno era proprio l’abbandono fiducioso allo Spirito Santo: e non siamo rimasti delusi!

Giovedì 23 nel pomeriggio siamo arrivati a Casa San Girolamo, dopo una sosta a Foligno per gustare, con l’aiuto di una guida, l’arte e la spiritualità di questa meravigliosa cittadina.

Venerdì 24 al mattino è stato con noi don Fabrizio De Toni, di passaggio a San Girolamo, che si è reso disponibile a fermarsi per l’intera mattinata offrendoci molti spunti di riflessione su tre aspetti che la Chiesa attuale sta vivendo.

Aspetti che lui in maniera più incisiva ha chiamato “traslochi”:

  • da una Chiesa piramidale a una Chiesa sinodale fondata sulla Parola;
  • da una Chiesa coincidente con la comunità civile a una Chiesa piccolo gregge, lievito, lampada, una Chiesa generativa;
  • da una Chiesa “parrocchiale” fatta di praticanti a una Chiesa di battezzati dove ognuno è Chiesa e genera Chiesa.

Per guidarci in questo percorso don Fabrizio ci ha presentato tre emozionanti opere d’arte.

Altri due momenti importanti sono stati vissuti nell’Abbazia di Sassovivo grazie alle riflessioni proposte da fratel Gabriele dei Piccoli Fratelli Jesus Caritas, che ci ha presentato alcuni tratti fondamentali della figura di Charles De Foucauld: la “presenza semplice” di Gesù Eucarestia, l’accoglienza gratuita, l’abbandono totale a Gesù e l’accettazione della fragilità. Valori controcorrente che interrogano nel profondo e che sono stati occasione per momenti di fraterna condivisione tra di noi.

Tante sono state in questi giorni le esperienze che serberemo nei nostri cuori e nella quotidianità delle nostre vite: le lodi intorno alla tomba di fratel Carlo Carretto, le risate a tavola “coccolati” da gustose pietanze, i messaggi e i canti arrivati via WhatsApp da chi non aveva potuto partecipare ma ci era vicino.

Infine, l’impegno di tutti ha reso possibile ospitare domenica mattina un numeroso gruppo di pellegrini di una parrocchia di Vicenza accompagnati dal parroco don Emilio Centomo. Abbiamo veramente sperimentato la dimensione di Casa San Girolamo: celebrazione della messa nel chiostro (come alcuni di noi avevano sperimentato quaranta e più anni prima), pranzo e condivisione.

Un’esperienza di grande gioia, di cui siamo grati al Signore e alle persone che hanno condiviso con noi questi giorni.

Sandra

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San Girolamo: porte aperte anche in ottobre: il racconto dei sacerdoti di Treviso e tante altre visite

Siamo quattro preti della diocesi di Treviso che hanno voluto vivere, dal 19 al 22 ottobre, un tempo di ricarica spirituale attingendo a un luogo significativo, come Spello, sapendo quanto esso abbia sostenuto e rinfrancato il cammino di tante persone e comunità nei decenni scorsi. Siamo preti con esperienze diverse nel ministero, oltre che di età: don Giancarlo Pivato, assistente unitario di Ac, don Davide Menegon, parroco di Zero Branco, don Antonio Guidolin, responsabile del “ministero della consolazione” (esorcismo) e “referente delle cause dei santi e testimoni della fede delle diocesi”, don Giovanni Baù, iniziatore e responsabile di una comunità di recupero.

Venendo a Spello c’era in noi il desiderio di conoscere meglio la vicenda umana ed ecclesiale di fratel Carretto. Dei quattro, solo io, don Antonio, ho avuto modo di vivere l’esperienza negli eremi di Spello due volte nel passato (1978 e 1983) oltre ad aver incontrato fratel Carlo in alcune sue venute a Treviso. Per me in particolare ritornare dopo tanto tempo in questo luogo, pregare davanti alla tomba di Carlo, è stato un riandare a radici molto lontane della mia vita. Figlio di due genitori cresciuti nell’Azione cattolica, fin da piccolo la figura di Carretto mi era familiare, in particolare grazie a mio padre che spesso ricordava con entusiasmo il grande raduno dei “trecentomila baschi verdi” in piazza San Pietro nel 1948. Più significativo ancora è stato l’influsso che ebbe nel fidanzamento dei miei genitori, il libro “Famiglia piccola Chiesa”. È da lì che mio padre prese lo spunto per farsi costruire un “inginocchiatoio a due posti”, da usare nel giorno del matrimonio, e che poi collocò nella camera matrimoniale, dove ancora c’è… Negli anni del seminario una luce importante sul senso della preghiera e del primato di Dio mi venne dal libro “Al di là delle cose”, così come per don Giancarlo fu significativo per la riscoperta del senso della Chiesa il libro “Ho cercato e ho trovato”.

A distanza di anni ritornare a Spello, pur in modo diverso per ciascuno di noi, è stato perciò un abbeverarsi a quel pozzo di Sichem che il Signore aveva scavato per la Chiesa italiana a metà del secolo scorso, ma che ancora può offrire acqua viva, in tempi in cui si avverte quanto sia necessario “non lavorare in superficie, ma scavare in profondità” (Lettere a Dolcidia). La bellezza del “San Girolamo” è quella di continuare ad offrire questa opportunità. Pensando poi a certa letteratura religiosa di questi giorni, la parola di fratel Carlo, i suoi libri, pur talora segnati dalla sensibilità del tempo, rimangono vivi ed evangelicamente provocanti, ed è bello che vengano fatti conoscere e diffusi.

Questi pochi giorni al San Girolamo sono stati infine resi ancor più confortevoli dal fraterno servizio di quattro amici genovesi che hanno saputo offrire una preziosa ospitalità, in un ambiente accogliente e ristoratore.

Don Antonio Guidolin

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A San Girolamo giornate intense. Oltre ai quattro amici preti di Treviso, abbiamo avuto la visita di amici da Genova (Roberto e Vittoria), da Roma (Chiara, Marco e il loro piccolo Tommaso) e da Fulda-Francoforte un gruppetto guidato da Fra Max che ha raccontato di aver trascorso 6 mesi qui a Spello con Carlo Carretto. Simpatica, poi, la visita di Luca e Angela, felici di concludere il loro viaggio di nozze a San Girolamo dove in passato avevano trascorso giorni significativi per le loro scelte e per la loro vita. A San Giro… sempre vita e speranza.

I volontari

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San Girolamo: sorprese di fine estate. Ricordando Carretto

Anche l’ultimo weekend d’agosto ha portato incontri e sorprese a San Girolamo. E quando, a un certo punto, si stava per chiudere la casa, si è presentata una coppia, accompagnata da figlia e genero, venuti da Roma appositamente a San Girolamo in occasione del cinquantesimo anniversario del loro matrimonio. È stata una emozione stupenda stare con loro – spiegano i volontari – mentre raccontavano del loro primo incontro proprio a Casa S. Girolamo e riconoscevano sempre più volti nelle foto della mostra su Carretto. La storia di Mimmo Palumbo che lavorava in Algeria – amico fraterno di Ermete – e di Maria Concetta Ginevra, ragazza di Cremona, è bellissima, iniziata appunto a Spello dove si sono conosciuti e poi sposati alla Chiesa della Madonna di Colpernieri. Tra queste foto, ce n’è una in bianco e nero. È la foto che ci hanno lasciato, fatta nello stesso giorno di un’altra, molto simile, che si trova esposta nei pannelli della mostra. Sono Mimmo, Maria Concetta e l’allora piccola Francesca Palumbo. Con fratel Carretto! Anche questo incontro è stata una Grazia…

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San Girolamo: nuovo Tabor dove tornare e poi ripartire. Una “casa” accogliente per i fidanzati

Tra le varie iniziative estive a Casa San Girolamo, si è tenuto, dal 25 al 27 luglio, un weekend per fidanzati. “Il segreto più bello” – il tema di fondo – per apprendere la fiducia nell’altro che il Signore ci ha messo accanto, valorizzando una sinfonia, sempre più convinti che sia a tre voci, la coppia e Dio. La sapiente regia di Jafti e Giulia, Andrea e Benedetta, ha magistralmente condotto i partecipanti in momenti di condivisione e laboratori. Spello diventa in questo senso una vera e propria officina per fare manutenzione e allenarsi nella relazione. Un continuo rimando, un punto di vista sincero di visi, amici da subito, che in un attimo si fanno fratelli e sorelle. Ancora… l’accoglienza di Sandro e Luisa, l’osservazione delle stelle con Luca, la testimonianza di vita di Rita e Stefano, la scoperta dell’arte con Veronica e, non da ultimo, l’accompagnamento dentro la Parola con don Francesco: non manca nulla per una ricetta vincente. Quello che rimane, oltre a preziose indicazioni, è uno spaccato incredibile di un’associazione attenta ad accompagnare davvero tutte le fasi della vita delle persone, in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo, sensibile nel non dimenticare nessuno. Casa San Girolamo ha ri-evocato le sagge intuizioni di fratel Carlo che ancora oggi continuano a suggerire come affrontare contesti dinamici e sfidanti anche nell’esperienza del fidanzamento. È risultata un nuovo Tabor dal quale partire per portare nel mondo quanto vissuto e dove tornare per ricaricarsi.

Elisa e Guido

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A San Girolamo 30 amici del campo itinerante Ac di Taranto

Continuano gli incontri al “polmone spirituale” di Spello. Tra le varie visite ecco 30 amici della parrocchia Nostra Signora di Fatima di Taranto a San Girolamo. Adulti, giovani e famiglie del campo itinerante Ac. “Abbiamo condiviso la storia di fratel Carlo e l’esperienza di Casa San Girolamo”, raccontano i volontari. Come sempre porte aperte, accoglienza e condivisione.

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