Laico, prete, consacrata: la spiritualità è una scelta

Non c’è nulla di automatico, nulla di dovuto. Questo vale per tutti: laici, preti, consacrate. La fede è un dono e la spiritualità è una scelta. Scegliere di dare alla propria vita una via spirituale, ovvero, dove lo Spirito di Dio attende di essere accolto quale ospite, significa conseguentemente familiarizzare con la fede.
L’immagine, e soprattutto l’idea, di dover servire Dio piega la persona in un rapporto con Dio quasi distaccato, dove la mente calcola, cuore e anima si sentono un po’ orfane e più che sentirti a casa, ti senti condomino.
Scegliere la spiritualità cristiana credo che significhi farsi casa per il Signore e sentirsi a casa in se stessi.
La parrocchia, allora, non è sinonimo di chiesa, ma è anche la casa dove abito con la mia famiglia.
Un genitore, un parroco, una suora: ognuno è chiamato a scegliere quotidianamente la relazione con Dio, perché in questa scelta ci possa essere il desiderio e la volontà di ri-scegliersi come persone amate, sempre e comunque.
Passare dal dover servire al voler servire, anche questa è una scelta. Dio attende, è paziente, è padre. A te la scelta.

don Giacomo Ruggeri

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