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Il profumo del “noi”. Spello, l’infiorata e il pane di ogni giorno


La domenica del Corpus Domini Spello si veste a festa! Un’antica tradizione prevede la realizzazione di grandi infiorate per accogliere il passaggio dell’Eucarestia. Alcune giovani famiglie hanno vissuto questi giorni – dal 17 al 19 giugno – ricchi di preghiera ed entusiasmo a Casa San Girolamo, accompagnate nella riflessione dal tema del profumo della quotidianità.
La presenza dei bambini ha reso da subito il clima familiare e informale e, soprattutto, ha richiesto un maggiore radicamento alla vita quotidiana. Partendo dal racconto delle singole storie familiari, passando dalla meditazione per coppie del brano della cena di Betania, si è arrivati la mattina della domenica a meditare insieme sul Vangelo della moltiplicazione dei pani.
La bellezza dei fiori e il profumo del pane fresco di mattina possono esprimere al meglio la genuinità dei giorni condivisi.

Un’estate per tutti e con tutti a Casa San Girolamo


Arriva l’estate e la Presidenza nazionale di Azione cattolica rilancia il “polmone spirituale” di Casa San Girolamo (qui il programma) dopo due anni di attività limitata causa pandemia. “In tanti sentono il bisogno di tornare a Spello per riassaporare la bellezza di un tempo di preghiera e di riflessione”, ha scritto la Presidenza nel presentare l’intenso programma da giugno a inizi ottobre. “Da oltre 10 anni San Girolamo ha custodito i nostri cammini associativi e ci ha permesso di ripartire più spediti per le nostre comunità”. Quest’anno sono state pensate proposte “che potessero profumare di ripartenza e di entusiasmo”.
Come al solito vi saranno varie tipologie di proposte (weekend spirituali, settimana di esercizi, giorni di dialoghi e di riflessione condivisa, giorni di confronto tra la sacra scrittura e l’arte o la letteratura italiana). Inoltre quest’anno sono state aggiunte delle esperienze organizzate insieme ai Piccoli Fratelli di Sassovivo per riscoprire il messaggio e l’attualità di Charles De Foucauld e Carlo Carretto. Non mancheranno appuntamenti di riflessione e di scelte condivise per questo tempo sinodale, rivolte in particolare ai responsabili associativi.
Casa San Girolamo ha già avuto ottime presenze nei week-end di Quaresima. Sono seguiti, tra aprile e inizio giugno, fine settimana assai intensi sul piano della preghiera e della formazione, con vari gruppi che, un po’ da tutta Italia, hanno chiesto di trascorrervi alcuni giorni.
Chi è giunto a San Girolamo ha trovato qualche bella sorpresa, perché l’Ac nazionale ha deciso di svolgere alcuni interventi migliorativi per l’accoglienza. La cura dell’edificio (antico monastero di fine Quattrocento, con splendido chiostro) è un impegno che denota ulteriore investimento su “San Giro”, meta di numerose visite anche nei giorni infrasettimanali, con tante persone che tornano sulle orme di fratel Carretto.
Scorrendo il calendario dell’estate 2022, a giugno appaiono i giorni di formazione e preghiera per l’equipe nazionale del Movimento lavoratori di Azione cattolica, un fine settimana (Il profumo del “noi”) su Spello e l’infiorata; quindi “Sulla stessa barca”, proposta per gli assistenti associativi e “Carlo Carretto. Un profeta per l’oggi?” (in collaborazione con i Piccoli Fratelli).
A luglio si comincia con “Alzatevi costruttori di pace” (don Tonino Bello); quindi “Amicizia e preghiera lungo i sentieri del Subasio. Lettura comunitaria della Laudato Si’”; segue un fine settimana di formazione e preghiera con la Presidenza nazionale. Verso la fine del mese “Nelle pagine… della Parola e delle parole”, dialogo tra Bibbia e letteratura italiana, e “Nel silenzio, accanto a Dio. Sulle orme di Charles De Foucauld (in collaborazione con i Piccoli Fratelli).
Ad agosto si comincia con “Le colline della Speranza”, una intera settimana con fratel Carlo; poi “Buon Samaritano: lo stile feriale del cristiano” (settimana di esercizi spirituali con don Ugo Ughi); “Abitare il conflitto. Incontro tra generazioni” (dialoghi con don Salvatore Miscio); infine “Passi per una chiesa sinodale. Tempo di domande e di confronto con Pina De Simone”.
In avvio di settembre “Credenti nella città. Esercizi di discernimento nell’ambito socio-politico”, mentre il giorno 10 tornano le Conversazioni di Spello. Quindi “Volersi bene: il bello della quotidianità”, week-end con le giovani famiglie in collaborazione con l’Area famiglia e vita. A inizio ottobre “Carlo Carretto, l’innamorato di Dio. In preghiera nell’anniversario della morte”.
E per l’autunno si stanno definendo alcuni fine settimana.

Ac Pescara-Penne: tre giorni a San Girolamo in ascolto della Parola, con l’esempio di fratel Carlo Carretto


Il Consiglio diocesano dell’Ac Pescara-Penne ha vissuto il fine settimana del 13-15 maggio a Casa San Girolamo. “Sulle orme di Carlo Carretto, ci siamo messi in ascolto della Parola, abbiamo parlato di preghiera e programmato i prossimi passi per l’Ac diocesana”, spiegano. “Grazie a Monica, Marina e Mario che ci hanno accolti nella pace della Casa San Girolamo. Grazie all’Azione cattolica italiana, che ci ha preso per mano e cammina con noi. Grazie a Dio Padre per il dono dell’amore, della comunità e del discernimento”.

Charles de Foucauld santo. Fr. Paolo Maria Barducci (Piccoli Fratelli Jesus Caritas): “Si è fatto plasmare dal Signore

(Foto g.b. – San Girolamo)

“A partire da una intensa esperienza di Dio” Charles de Foucauld “ha compiuto un cammino di trasformazione, fino a sentirsi fratello di tutti”. È Papa Francesco a esprimersi così nell’enciclica “Fratelli tutti”, richiamando due figure di riferimento: Francesco d’Assisi e Charles de Foucauld, che sarà canonizzazione a Roma domenica 15 maggio. La celebrazione sarà presieduta dallo stesso pontefice. Per parlare del prossimo santo (nato a Strasburgo nel 1858 e morto a Tamanrasset, in Algeria, nel 1916), abbiamo raggiunto l’antica abbazia di Sassovivo, dalla quale si gode uno splendido panorama su Foligno (Perugia) e la pianura umbra. Ci fa da guida il priore, fratel Paolo Maria Barducci. Un’occasione anche per incontrare fratel Gian Carlo Sibilia, fondatore della fraternità dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas nel 1969 e per decenni priore generale, ricevuto in udienza da Bergoglio lo scorso gennaio.
A Sassovivo si respira il carisma di de Foucauld (conosciuto come il “fratello universale”), così pure quello di Carlo Carretto, anch’egli Piccolo fratello, alla guida della comunità che per oltre vent’anni ha animato Casa San Girolamo, nella vicina Spello, ora affidata all’Azione cattolica italiana che ne ha fatto un “polmone spirituale” per laici e famiglie.
Fratel Paolo Maria ha ricoperto numerosi incarichi nella fraternità e in diocesi, sia a Foligno sia a Sant’Angelo dei Lombardi in Irpinia. Dapprima ci descrive la fraternità, presente in Italia e in Israele, a Nazaret. Poi torna sulle parole del Papa, che nella stessa enciclica, sottolinea di de Foucauld “la dedizione totale a Dio”, “l’identificazione con gli ultimi, abbandonati nel profondo del deserto africano”.

Definire “avventurosa” l’esistenza di de Foucauld appare persino riduttivo. Proveniente da una ricca famiglia francese, fu soldato, esploratore, uomo di cultura. Poi la vita a Nazaret, l’esempio della “santa famiglia” e della vita nascosta di Gesù. Quindi il deserto, in Nord Africa. Come è stato possibile questo percorso di vita?
L’aspetto principale di tutto questo è lo sguardo fisso su Gesù. In particolare sull’Eucarestia, presenza reale, fisica di Gesù. E la lettura e lo studio della Parola, che ai tempi di Charles de Foucauld non era così letta e frequentata dai fedeli come può accadere oggi: negli anni di Nazaret (1897-1900) egli l’ha approfondita, amata, fatta diventare vita. De Foucauld va all’essenziale, si fa plasmare dal Signore. Siamo di fronte a un’esperienza spirituale intensa, che gli cambia profondamente le prospettive. De Foucauld si fa portare a passo di danza dallo Spirito Santo.

Quella del “fratello universale” è stata dunque una vita quanto meno particolare, per certi versi “estrema”.
Sì, è vero. Aveva in sé una inquietudine segnata da alcuni tratti biografici, tra cui, da bambino, la perdita dei genitori. Si darà poi alla bella vita, dilapidando l’eredità, e ai viaggi in giro per il mondo. Da uomo ricco, da uomo d’armi, a un certo punto abbandona tutto. Cercherà in seguito di essere ultimo tra gli ultimi, accanto a popolazioni dimenticate o perseguitate. Va a vivere nel Sahara, studia a fondo la cultura e la lingua Tuareg per poter essere più vicino alla gente. L’incontro con il Signore risorto lo ha portato ad allargare le braccia, a donare la vita come ha fatto il suo modello: Gesù.

Cosa significa, nella sua vita, la figura di de Foucauld?
Direi che, a suo modo, mi è venuto incontro. Ha segnato la mia vita. E cerco di seguirne gli insegnamenti nella famiglia dei Piccoli fratelli. Noi sottolineiamo sempre che fratel Charles non ha fondato nulla, eppure a lui oggi si rifanno una ventina di espressioni della famiglia di de Foucauld. Ognuna ne coglie un aspetto della spiritualità e della missionarietà; ognuna prova a restituire una luce, una testimonianza di questa santità dinamica. Con la canonizzazione, oggi la Chiesa lo indica come un amico dell’umanità e del Cielo. Abbiamo bisogno di santi che ci facciano intravvedere la via per arrivare a Gesù.

Il Papa ha indicato de Foucauld come un modello, assieme a san Francesco. Perché?
Ritengo che Papa Francesco voglia dirci che queste santità non nascono solo per volontà o forza umana, o per filantropia, o grazie al servizio ai poveri. La santità nasce dall’essere “lavorati”, come creta, dalle mani del Signore, dall’amore di Gesù, incontrato nell’Eucarestia e nei fratelli che Dio ci pone accanto. Comprendiamo così le parole di Paolo: “Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”. In questo modo da icone irraggiungibili, i santi diventano per noi tutti compagni di viaggio nella fede.

Abbiamo bisogno dei santi, oggi?
Abbiamo bisogno di esempi, limpidi, coerenti, perché stiamo perdendo – anche noi che ci diciamo cristiani – la visione e il riferimento al soprannaturale. Occorre tenere lo sguardo rivolto a Dio per poter incontrare l’umanità che ci circonda. Charles de Foucauld è autore del vocabolario tuareg-francese semplicemente per poter “raccontare” meglio l’amore di Cristo.

La Chiesa ha avviato il Sinodo voluto dal Papa. Una sua valutazione?
Mi pare che il cammino sinodale voglia portarci a una Chiesa che ama ancor più il Signore e i fratelli. Una comunità cristiana inclusiva, che sia lievito nella pasta del mondo, seminando misericordia e accoglienza. Una Chiesa che abita il quotidiano, che sia dentro la vita della gente, capace di costruire fraternità. Ne abbiamo tutti proprio bisogno.

Gianni Borsa
Agenzia SIR
https://www.agensir.it/chiesa/2022/05/14/charles-de-foucauld-il-priore-barducci-si-e-fatto-plasmare-dal-signore/

 

 

“Questione di sguardi”: l’Ac di Soveria Mannelli a San Girolamo


“Questione di sguardi. Gli incontri del Risorto con i discepoli”: per tre giorni, dal 22 al 24 aprile, il gruppo adulti dell’Azione cattolica di Soveria Mannelli con don Roberto Tomaino, assistente parrocchiale, hanno vissuto un’esperienza di ritiro, preghiera e ascolto nell’essenzialità e accoglienza di Casa San Girolamo.
I brani evangelici di Giovanni e di Luca sulla resurrezione, insieme alla vita di tre testimoni del Risorto nella chiesa – Francesco d’Assisi, Charles de Foucauld e Carlo Carretto –, hanno permesso di verificare il cammino associativo e l’adesione personale sulla testimonianza di vita nuova che risorge nell’incontro con Cristo nella Chiesa.
Tutto questo in una realtà e una famiglia come l’Azione cattolica che fa del Battesimo il punto fermo di ogni impegno e scelta.
Davvero l’Ac ti prende per mano e ti accompagna anche grazie alla bellissima esperienza di incontro e di accoglienza con i volontari Alida, Sandro e Luisa. Incontri che generano sempre di più l’Azione cattolica come famiglia dalle relazioni che fanno rete attraverso nomi e volti concreti.