Archivi autore: gianni

Preoccupati di amare

Ripeto ancora, dopo aver conosciuto l’azione più sfrenata e la gioia della vita contemplativa nel quadro più sfolgorante del deserto, le parole di sant’Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi». Non preoccuparti, fratello, di che cosa fare; preoccupati di amare. Non interrogare più il Cielo con ripetuti e inutili: «Qual è la mia strada?»; studiati invece di amare. Amando, scoprirai la tua strada; amando ascolterai la Voce; amando, troverai la pace. È l’amore la perfezione della legge e la regola di ogni vita, la soluzione di ogni problema, lo stimolo di ogni santità. «Ama e fa’ ciò che vuoi». No; non è più possibile fare ciò che voglio quando amo. Quando amo devo fare la volontà dell’amato. Quando amo sono prigioniero dell’amore; e l’amore è tremendo nelle sue esigenze, specie quando questo amore ha per oggetto Dio e un Dio crocifisso. Non posso più fare la volontà mia; debbo fare la volontà di Gesù, che è volontà del Padre. E quando avrò imparato a fare questa volontà, avrò realizzato pienamente la mia vocazione sulla terra e raggiunto il grado della mia perfezione. La volontà di Dio: ecco ciò che regge il mondo, ciò che muove gli astri, ciò che converte i popoli, ciò che chiama alla vita e dona la morte. Che tu sia sulla sabbia in ginocchio ad espiare ad adorare o che tu sia sulla cattedra ad insegnare, che conta se non lo fai nella volontà di Dio? E se la volontà di Dio ti spinge a cercare i poveri o a donare i tuoi averi o a partire per terre lontane, che conta tutto il resto? O se ti chiama a fondare una famiglia, a prendere un impegno nella città terrena, perché dubitare? «In la sua volontade è nostra pace» dice Dante; ed è forse l’espressione più riassuntiva di tutta la nostra dolce dipendenza da Dio.

Carlo Carretto

Carta e taccuino, per dare profondità alla vita

Ci sono cammini umani che calpestano pietre, e spesso le spostano. Ci sono cammini umani, invece, che hanno bisogno proprio delle pietre per essere celebrati e rimanere nella memoria. È stato così, infatti, per il cammino di patriarchi, re e profeti dell’antico Israele. Un cammino segnato spesso da pietre votive, le cosiddette “steli” o “altari”, che avevano lo scopo di aiutare il popolo eletto a imprimere nella propria memoria un particolare luogo in cui era avvenuta l’epifania di Dio. Si legge per esempio nella Genesi: «Il Signore apparve ad Abramo e gli disse: “Alla tua discendenza io darò questo paese”. Allora Abramo costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso» (Gn 12,7). Questo e altri passi biblici, hanno portato fratel Giancarlo Sibilia a pensare a una vera e propria “teologia delle pietre”, che potesse descrivere questo meraviglioso intreccio tra il cammino di Dio e i passi degli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Continua a leggere

Week-end adultissimi: la vita spirituale nell’età matura

Custodire, consegnare, generare: sono stati  pensati questi tre verbi per facilitare e in qualche modo delimitare un tema altrimenti troppo vasto per un fine settimana che desiderava mettere a fuoco il valore della vita spirituale per gli anziani e con gli anziani da vivere non certo come forma residuale e statica. Abbiamo riempito il complesso che custodisce anche la tomba di fratel Carlo Carretto e venivamo da tutta la penisola (da Vicenza a Lucera!). Un  bel numero di anziani (ma non solo) motivati e pronti a riflettere sulla loro condizione di vita e sulle tante opportunità che ancora questa “certa età” può offrire per se stessi e per gli altri.
Scoprire o riscoprire di essere un dono comporta sempre poi la responsabilità di avere un compito! Siamo stati “presi per mano” da due splendide guide: Mons. Ugo Ughi che, attraverso la lettura del brano di Atti 2,14-21, ci ha fatto capire l’importanza di custodire e generare sogni, e con il salmo 90 siamo giunti a sfiorare la bellezza di gustare la “sapienza del cuore” e la leggerezza che comporta il “saper contare i nostri giorni”. Continua a leggere