Ed è qui il primo aspetto dello spogliamento. Fin tanto che la mia preghiera resta ancorata al gusto, saranno facili gli alti e i bassi; le depressioni seguiranno gli entusiasmi effimeri. Sarà sufficiente un mal di denti per liquidare tutto il fervore religioso dovuto ad un po’ di estetismo o a un moto di sentimento. «Occorre spogliare la tua preghiera» mi dice il maestro dei novizi. «Occorre semplificare, disintellettualizzare. Mettiti dinanzi a Gesù come un povero: senza idee, ma con fede viva. Rimani immobile in un atto di amore dinanzi al Padre. Non cercare di raggiungere Dio con l’intelligenza: non ci riuscirai mai; raggiungilo nell’amore: ciò è possibile». La battaglia non è facile; perché la natura vuole la sua rivalsa, vuole la sua razione di godimento, e l’unione con Gesù crocifisso è tutt’altra cosa. Dopo qualche ora, o qualche giorno, di questa ginnastica, il corpo si placa. Visto che la volontà gli rifiuta il piacere sensibile, non lo cerca più; diventa passivo. Si addormentano i sensi. Il poco mangiare, il molto vegliare e il pregare con umile insistenza rendono la casa dell’anima una dimora silenziosa pacificata. I sensi dormono. Meglio, come dice san Giovanni della Croce, è «la notte dei sensi» che comincia. Allora la preghiera diventa una cosa seria, anche se dolorosa e arida. Così seria che non se ne può più fare a meno. L’anima entra nel lavoro redentivo di Gesù. Inginocchiato sulla sabbia, dinanzi al rudimentale ostensorio che conteneva Gesù, pensavo al male del mondo: odi, violenze, turpitudini, impurità, menzogne, egoismi, tradimenti, idolatrie, adulteri.
Carlo Carretto

Sono davvero tante le persone che, in questi anni, hanno potuto gustare il silenzio e la pace di Casa San Girolamo. Luogo prezioso per la riflessione, per la preghiera, per la fraternità. Quest’ultima, in particolare, è un dono formidabile che aiuta chi arriva a sentirsi non solo amico, socio di Ac, ma anche fratello, discepolo.
Niente avviene a caso. È quello che ci siamo detti durante il nostro breve soggiorno a Spello dal 23 al 25 aprile. Non è stato un caso trovare questo luogo incantevole e accogliente in cui abbiamo avuto modo di conoscere o riscoprire la figura di Carlo Carretto.