innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. (Antonino Caponnetto)
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…a casa nostra!
(Ac Mondovì)
Primato della vita e Ac: gli atteggiamenti spirituali
Cosa sono gli atteggiamenti spirituali del “primato della vita”? Non sono degli impegni morali. Sono delle esperienze, dei doni ricevuti che ci ritroviamo dentro e ne sperimentiamo la bellezza e la verità. Sono certo anche impegni che diventano abitudini (nel senso di habitus). Chiedono di essere mantenuti vivi nel tempo, chiedono di essere alimentati e coltivati. Hanno anche insita in loro l’esigenza di essere condivisi con i fratelli e le sorelle: solo allora diventano scelte di vita ed anche disciplina personale e comunitaria.
Digiuno: libertà da… per una spiritualità da risorti
Il digiuno è diventato per i cristiani pratica desueta, rievocata certo all’inizio di ogni quaresima insieme all’appello alla conversione, ma poi spesso ridotto a un esercizio pio, perché se ne sono persi il senso e la profondità. Lo abbiamo ceduto alle diete, a chi protesta, agli ambientalisti, a chi segue percorsi vari di meditazione, ma la specificità e la bellezza del gesto cristiano in tutto questo non c’è. A ciò si aggiunge anche il fatto che noi cattolici occidentali ci siamo giustamente liberati da una fede vissuta per precetti, ma abbiamo buttato a mare alcuni aspetti, alcune pratiche, riti, simboli che erano importanti ma di cui non comprendevamo più il senso.
Parlare di digiuno, pratica comune a tutte le tradizioni religiose, è difficile oggi anche perché implica fare obiezione di coscienza contro il nostro sistema economico e modello di sviluppo.
Pasqua ebraica a Spello/2: vita comune, silenzio personale
Questo è un posto semplice. È un posto dove la terra profuma. Nel verde della prima erba fresca luccicano i noccioli di oliva, ancora umidi della carne che ha nutrito gli uccelli. L’ulivo canta la sua canzone di fronde nuove, il legno scricchiola, i passerotti intessono l’aria di trilli, le colombe ritmano il canto altrui, il vento accarezza le orecchie. Questo è il posto in cui si annodano storie, in cui si tirano le reti dei mesi trascorsi, si controlla il pescato. E stupisce sempre la facilità con cui lo si fa, senza sensi di colpa, senza autoaccuse. Come semplice, istintivo eppur profondo atto di amore. Il piccolo cipresso di Francesco, piantato ai piedi della tomba di Carretto, ha un anno. Un altro anno è passato tra le mura silenziose di San Girolamo.
Qui abbiamo deciso di trascorrere il nostro fine settimana delle Palme come Presidenza nazionale di Ac, assieme ad alcuni amici che di San Girolamo si prendono cura tutto l’anno, tutti gli anni.