Il digiuno è diventato per i cristiani pratica desueta, rievocata certo all’inizio di ogni quaresima insieme all’appello alla conversione, ma poi spesso ridotto a un esercizio pio, perché se ne sono persi il senso e la profondità. Lo abbiamo ceduto alle diete, a chi protesta, agli ambientalisti, a chi segue percorsi vari di meditazione, ma la specificità e la bellezza del gesto cristiano in tutto questo non c’è. A ciò si aggiunge anche il fatto che noi cattolici occidentali ci siamo giustamente liberati da una fede vissuta per precetti, ma abbiamo buttato a mare alcuni aspetti, alcune pratiche, riti, simboli che erano importanti ma di cui non comprendevamo più il senso.
Parlare di digiuno, pratica comune a tutte le tradizioni religiose, è difficile oggi anche perché implica fare obiezione di coscienza contro il nostro sistema economico e modello di sviluppo.
Archivio mensile:Marzo 2016
Pasqua ebraica a Spello/2: vita comune, silenzio personale
Questo è un posto semplice. È un posto dove la terra profuma. Nel verde della prima erba fresca luccicano i noccioli di oliva, ancora umidi della carne che ha nutrito gli uccelli. L’ulivo canta la sua canzone di fronde nuove, il legno scricchiola, i passerotti intessono l’aria di trilli, le colombe ritmano il canto altrui, il vento accarezza le orecchie. Questo è il posto in cui si annodano storie, in cui si tirano le reti dei mesi trascorsi, si controlla il pescato. E stupisce sempre la facilità con cui lo si fa, senza sensi di colpa, senza autoaccuse. Come semplice, istintivo eppur profondo atto di amore. Il piccolo cipresso di Francesco, piantato ai piedi della tomba di Carretto, ha un anno. Un altro anno è passato tra le mura silenziose di San Girolamo.
Qui abbiamo deciso di trascorrere il nostro fine settimana delle Palme come Presidenza nazionale di Ac, assieme ad alcuni amici che di San Girolamo si prendono cura tutto l’anno, tutti gli anni.
Pasqua ebraica a Spello/1: festa e famiglia, respiro e dono
«In ogni singola generazione ogni persona è tenuta a considerarsi come uscita essa stessa dall’Egitto» (Talmud babilonese, 525). Questo è il senso profondo della “Pasqua ebraica”. Il popolo di Israele la celebra da millenni, per ringraziare Dio della liberazione dalla schiavitù. Anche molte comunità cristiane, oggi, ripercorrono lo stesso rito nel periodo pasquale facendo memoria della “cena di Gesù”. Lo stesso ha voluto fare la Presidenza nazionale di Ac a Spello.
La Pasqua ebraica è un momento di festa, che si svolge nel contesto della famiglia.
Weekend sulle opere di misericordia: le voci dei partecipanti
Casa San Girolamo. Una riserva di ossigeno per quanti sono in asfissia spirituale.
Un weekend è poco, ma quanto basta per ricaricarsi e proseguire. Un viaggio che vale la pena affrontare sia pure nelle difficoltà, ma che ti ripaga con l’incontro di persone che non conoscevi e che ti porterai nel cuore (al ritorno) perché tutti ti avranno dato qualcosa. Grazie a fratel Carlo e all’Azione cattolica italiana. Grazie don Ugo.
Pinuccia – diocesi di Lecce
Weekend 11-13 marzo: “Le opere di misericordia”
“La misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimentare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericordia. È un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all’amore del prossimo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nelle spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo” (dal “Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2016”). Continua a leggere