Nel Messaggio per la 50ma Giornata mondiale della pace, papa Francesco afferma che la nonviolenza è la scelta più ragionevole; la violenza è invece illusoria. Il vangelo dell’amare i nemici è “la magna charta della nonviolenza cristiana”.
Il Giubileo della misericordia, conclusosi nel novembre scorso, è stato un invito a guardare nelle profondità del nostro cuore e a lasciarvi entrare la misericordia di Dio. L’anno giubilare ci ha fatto prendere coscienza di quanto numerosi e diversi siano le persone e i gruppi sociali che vengono trattati con indifferenza, sono vittime di ingiustizia e subiscono violenza. Essi fanno parte della nostra “famiglia”, sono nostri fratelli e sorelle. Per questo le politiche di nonviolenza devono cominciare tra le mura di casa per poi diffondersi all’intera famiglia umana.
Archivio mensile:Dicembre 2016
Weekend fidanzati: giovani esperti in ripartenze
Con la mente e il cuore appesantiti dalla fretta della quotidianità, di giornate stracolme di impegni, lavoro e studio, con il passo lento ma anche emozionato e incuriosito, ci siamo diretti prima da Firenze verso Spello, poi dalla macchina al portone in legno della Casa San Girolamo, per l’inizio del weekend fidanzati (16-18 dicembre, tema: “Non temere di prendere con te… Sogni, cammini, liberazioni).
I volti sorprendentemente sorridenti di Rita e Stefano e un’aria di casa e di famiglia ci attendevano, scaldando con immensa sorpresa quel chiostro dalle mura chiare e l’aria fredda. Eravamo tra i primi ad essere arrivati. Il tempo di posare borsa e chitarra, come accade all’arrivo di ogni esperienza, poi un tam tam di suoni al campanello di varie coppie, giunte lì da tutta Italia. E subito l’impressione di essere capitati proprio in un bel luogo: volti sorridenti, presentazioni calorose, abbracci come fossimo amici da sempre. Tutto era pronto a predisporre un tempo di pace e di verità per le nostre vite personali e i nostri cammini di coppia. Già il Signore si stava svelando attraverso la bellezza del luogo e i nostri incontri.
Entrando dunque nel vivo dell’esperienza, quale modo migliore per iniziare il weekend che quello di chiedere al proprio cuore di far emergere i sogni più profondi, quelli proiettati dall’immaginazione come bellissimi e quasi staccati dal senso talvolta troppo pesante della realtà? Proprio così, noi ci abbiamo voluto provare. Ci siamo messi in gioco scommettendo con fiducia sull’importanza di sognare cose alte, sia per se stessi che per il cammino insieme. Accogliere i sogni dell’altro, sostenere il suo cammino nel tentativo di vederli realizzati, ma poi anche esserci e stare pienamente nel momento della fatica, quello in cui il sogno si infrange, per poi decidere assieme di rialzarsi. Essere, insomma, giovani che desiderano divenire esperti in ripartenze.
Con questo desiderio abbiamo condiviso lo sforzo di ricostruire le nostre leggende d’amore, tornando con la mente al primo incontro, al momento in cui l’altro ha salvato la nostra vita dalla tristezza o dallo smarrimento. Rifarne memoria e gioire assieme per la bellezza degli inizi. Poi la sera del sabato, in refettorio, attorno a un tavolo ricco di cose buone, è stato il tempo della condivisione tra tutti. Ognuna delle nove coppie ha, in modo inaspettatamente fraterno e non senza commozione, raccontato di sé e della propria storia agli altri. Assieme a noi, come in tutti gli altri momenti, don Tony, accompagnatore attento e premuroso e al suo fianco Stefano e Rita, con il loro bagaglio di amore di sposi, intenso ma leggero.
Prima di dormire, sabato sera, in cappella insieme a Gesù. Qui c’è stato il tempo disteso e commosso per profumarsi vicendevolmente le mani con il profumo di nardo, quello utilizzato dalle donne per cospargere il corpo di Gesù. Promettersi l’impegno di continuare a farlo in ogni momento; consumando per l’altro gesti di tenerezza e parole del cuore. Perché in fondo, cos’è l’amore se non un evidenziatore della vita dell’altro e delle sue potenzialità?
E come è possibile “promettersi amore eterno”, come tanto spesso sentiamo dire, se non siamo capaci di consumarci e spenderci senza riserve per custodire quello quotidiano?
Abbiamo provato a mettere su carta le suggestioni che portiamo dentro da questo weekend, ma è abbastanza impossibile poterle fermare tutte. Sicuramente l’Azione cattolica, tramite questa esperienza, ci ha donato un tempo veramente prezioso, di cui essere grati al Signore e agli amici con i quali l’abbiamo condivisa.
Nutriamo, in questo Natale, il desiderio di essere culla per Gesù bambino che nasce, di custodirLo in noi per essere persone della semplicità e della tenerezza nelle cose di tutti i giorni e moltiplicatori delle cose belle della vita.
Chiara e Francesco
Tre pensieri per un Buon Natale!
Charles de Foucauld, Renè Voillaume, Carlo Carretto: la dimensione contemplativa, senza assentarsi dal mondo. Parola, Eucaristia e poveri. Sono elementi che legano queste tre figure; sono voci che riecheggiano a Casa San Girolamo. Sono esempi che, a partire dalla contemplazione del mistero dell’incarnazione, spingono a cercare il vero, il bello, il giusto.
***
«Gesù sceglie lui stesso i suoi adoratori. […] Attrae a sé con la voce degli angeli i pastori, che per primi vuole vedersi intorno, dopo Maria e Giuseppe. Per genitori ha scelto due poveri operai; per primi adoratori sceglie poveri pastori… Sempre la stessa abiezione, sempre lo stesso amore della povertà e dei poveri. Gesù non respinge i ricchi, è morto per essi, li chiama tutti, li ama, ma rifiuta di condividere le loro ricchezze e chiama per primi i poveri. Come sei divinamente buono, mio Dio! Se per primi tu avessi chiamato i ricchi, i poveri non avrebbero osato avvicinarsi a Te, si sarebbero creduti obbligati a restare in disparte a causa della loro povertà».
(Charles de Foucauld, Opere spirituali)
Natale non è una volta per sempre, ma ogni giorno
L’avventura di Gesù incomincia in un clima di profondo disagio, da una coppia in difficoltà. Maria e Giuseppe si trovano di fronte a una gravidanza inspiegabile e inaspettata… Che ne sanno loro del mistero dell’incarnazione? Hanno avuto apparizioni e sogni, forse incubi e dubbi, ma hanno superato incredulità e paura perché hanno capito che Dio in questo modo instaura una relazione ancora più profonda e vitale con l’uomo e che è il Dio della vita, il Dio che salva. Con il sì di questi sposi, coppia dell’anno zero, inizia la presenza di Gesù in mezzo agli uomini: comincia a Betlemme e non finirà mai. Ecco la novità cristiana!
Emanuele è il Dio con noi; ciascuno può dire “Il mio Signore è con me”.
Spesso, però, siamo troppo distratti per percepirlo. Siamo contaminati, forse involontariamente, dal primato delle cose, dell’abbondanza materiale, anche quando ci si lamenta dei rincari, della crisi, delle tasse e di tante altre cose che vorremmo filassero come desideriamo senza però muovere un dito.
Weekend fidanzati: sogni, cammini e liberazioni
Ognuno di noi comincia un cammino se porta dentro un sogno. La storia di ogni cammino è segnata da un desiderio ardente e intimo che ti invita a lasciare quello che di sicuro hai e vedi per andare incontro al “non conosciuto”.
Chi te lo fa fare? Ma perché non stai tranquillo? Ma stai così bene a casa tua… Sono tutte le frasi che chiudono il cassetto dei sogni, che oscurano il cielo di stelle, che aprono voragini nelle strade. Nessuno di noi è nato per essere tranquillo. La vita, quella vera fatta di cuore, di passione e di intelligenza, non è mai tranquilla perché c’è sempre qualcosa che ti scombina i piani, che ti fa saltare il cuore in aria, che ti toglie il respiro e non riesci a dire le cose. La vita è continuamente rimodellata dai fatti che succedono. La tranquillità è il risultato solo di una vita fatta di plastica.
E allora ogni volta che trovo qualcuno che scommette sulla vita sono felice. Ogni volta che qualcuno va oltre le raccomandazioni per una vita tranquilla e di plastica, mi rendo conto che Dio continua a chiamare e a farsi sentire nella vita di ciascuno.