Tra il deserto e la città

spello_lazio-DSC_9116_01CASA SAN GIROLAMO – SPELLO, 25/26 OTTOBRE 2014. A conclusione dell’esperienza di responsabilità nella Delegazione Regionale del Lazio, a vario titolo e provenienti dalle diverse diocesi del Lazio, ci siamo ritrovati insieme per  vivere un momento di riflessione e di silenzio in un luogo a noi caro, luogo caro all’Ac: la Casa San Girolamo sita in Spello, dove si respira la testimonianza di Fratel Carlo Carretto e dove abbiamo voluto sostare per due giorni, ritagliandoci un momento di deserto per vivere e assaporare la Parola di Dio. Guidati dal nostro Assistente Regionale, don Alfredo Micalusi, della Diocesi di Gaeta, abbiamo riflettuto sulla polarità che ha vissuto per primo Gesù: deserto/città, e sostato sul Vangelo di Marco che quest’anno accompagnerà l’anno liturgico. Il Vangelo di Marco è il Vangelo del primo annunzio, infatti Marco non avendo conosciuto Gesù, lo scrive ascoltando i ricordi e il racconto di Pietro. Gesù ha vissuto la sua vita in contemporanea tra il deserto e la città, senza che abbia rinunciato a nessuna delle due. E noi? Siamo capaci di vivere la nostra vita tra il deserto e la città? E la città e il deserto? La vita di Gesù è la nostra vita tra fiere e angeli. Fiere che ci sbranano e angeli che ci curano. Tante le domande suscitate dalla lettura del Vangelo di Marco, domande che ci porteremo nel caos della vita  quotidiana: “Chi sono io per te?” “Adesso che lo sai mi vuoi seguire?” La Parola ha avuto modo di agire nel profondo del nostro cuore e ci ha aiutati a immergerci nel silenzio della bellezza del luogo.

La polarità vissuta da Gesù è stata anche al centro della vita di Fratel Carlo Carretto, uomo immerso nel silenzio, nella preghiera e nell’accoglienza. Spello per noi è stato veramente “quel polmone spirituale” dove anche se per poco abbiamo potuto trovare ristoro e tempo per la meditazione. Abbiamo avuto modo di pregare sulla sua tomba, una semplice pietra bianca in una piccola aiuola, contraddistinta da una croce e un cuore. Il tutto coronato dall’ accoglienza  che ci hanno riservato Gigi e Serenella Borgiani permettendoci di trascorrere i nostri due giorni secondo lo stile di fratel Carlo Carretto in semplicità e fraternità. Grazie all’Ac che ci dà la possibilità di sostare in oasi di pace come Spello e alle tante persone che si dedicano alla cura spirituale di noi laici. Occorre come diceva Fratel Carlo “Ricercare Dio nel silenzio e ricavarsi una nicchia di solitudine nella frenesia quotidiana” ed è quello che abbiamo cercato di fare noi in questi due giorni.

Maria Zibini

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