Pomeriggio festivo movimentato, domenica 27 agosto, a Casa San Girolamo. Il chiostro cambia aspetto di ora in ora. Verso le 16 arriva il gruppo più numeroso e intergenerazionale. Si tratta di 45 soci dell’Ac di Torchirolo, dalla diocesi di Lecce. La più piccola è una bimba di soli tre mesi che fa il suo primo incontro con la casa: le auguriamo di tornare tante volte in questo luogo nel corso della sua esistenza! La accompagnano famiglie, giovanissimi, adulti e adultissimi. Dopo qualche indecisione nella scelta del posto più fresco per la funzione, si celebra la messa nella chiesa antica. La celebrazione guidata da fratel Paolo Maria, priore dei Piccoli Fratelli Jesus Caritas, è molto partecipata e animata da bei canti. Al termine dell’incontro con nostro Signore, che ci ha riunito qui da posti diversi d’Italia, ci sediamo tutti nel chiostro ad ascoltare Gianni che delinea la figura di Carlo Carretto.
Nel frattempo è arrivato anche un altro gruppo, una ventina di giovani da Bologna guidati da don Mario.
Ripercorrere le tappe della vita di Carlo in questo luogo che ha visto la terza fase del suo cammino terreno (apostolato, deserto, Colline della speranza), quella nella quale ha coniugato azione e contemplazione, è molto emozionante e coinvolgente.
Ma non c’è tempo per fermarsi ad ascoltare il cuore, ora; il primo gruppo è già in partenza e lascia il chiostro un po’ più tranquillo, con i giovani di Bologna seduti nel prato a godere del caldo che lentamente sta scemando. È il momento di una riflessione sulla vocazione e sul ruolo dei giovani in Ac.
Giunge presto anche per loro il momento di salutare e i saluti si mescolano ai ringraziamenti per l’accoglienza e l’ospitalità. Il chiostro rimane silenzioso, sembra impossibile abbia ospitato quel via vai di persone… Tutti portiamo nel cuore i volti, i nomi, i gesti, gli sguardi che per un momento si sono incrociati nel caldo di un accaldato pomeriggio estivo. Sarà questo il ricordo più duraturo di questa giornata all’insegna della fraternità.
Cristina Bottino