Tante idee nuove, molteplici intuizioni sono zampillate dal seminario della Presidenza di metà luglio a Spello, dove si sente ancora la presenza di fratel Carlo Carretto. «Le fonti che nutrono la vita: Bibbia, preghiera, sacramenti, magistero… ma anche la vita stessa e l’incontro con gli altri, il creato e i poveri, i carismi e il servizio pastorale e in Ac»
Titty Amore
Mentre l’Ac in giro per l’Italia è in campo, Casa San Girolamo a Spello è stata abitata da un gruppo associativo variamente composto, per provenienza geografica ma anche “storica”: membri della Presidenza nazionale, giovani, adulti di diverse diocesi con varie responsabilità associative e lavorative, diverse condizioni e stagioni di vita: una “varia umanità”, riunita per un seminario sulla vita spirituale dei laici.
I giorni trascorsi insieme, dal 16 al 19 luglio, sono stati soprattutto un’esperienza personale e comunitaria di vita spirituale, fatta di preghiera nutrita dalla Parola e dalle parole della storia di ciascuno; dalle voci dei testimoni come Madaleine Delbrel, Carretto, Lazzati, Bachelet, Francesco e Chiara d’Assisi e dalla voce del mondo che proveniva dalle notizie lette dai giornali. Obiettivo del seminario è stato riflettere e rilanciare la proposta dell’Ac sulla vita spirituale del laico, custodendo e recuperando le tradizioni associative, ma anche capendo punti di riferimento e strumenti per l’oggi. Siamo stati aiutati, in questo percorso di ricerca, dalle profonde e sapienti riflessioni di mons. Mansueto Bianchi e di Luigi Alici che hanno sottolineato, ancora una volta, la centralità della vita, sorgente spirituale e luogo teologico.
La spiritualità non è qualcosa che si aggiunge alla vita ma è un vivere in pienezza, in modo nuovo, secondo lo Spirito, conformandosi a Gesù che ci aiuta a capire la vita con l’alfabeto dell’amore; anche i tratti aridi, la fatica quotidiana, la sofferenza che destabilizza possono essere decifrati con questo alfabeto dell’amore, poiché la vita secondo lo Spirito genera speranza, coraggio, senso, aiuta a guardare le vicende umane con la sguardo del Regno. Ci siamo ridetti le fonti, che nutrono la vita: la sacra Scrittura, la preghiera, i sacramenti, il magistero, i testi della tradizione cristiana e della vita dei santi e mistici, ma anche la vita stessa e l’incontro con gli altri, il creato e i poveri, i carismi e il servizio pastorale e in Ac: tutte fonti della vita spirituale, ingredienti antichi e sempre nuovi che vanno cucinati con ritmi e modi personali e originali così come originale è la vita di ciascuno.
Ci siamo soffermati sugli strumenti, i mezzi e le esperienze che in Ac possono aiutare e accompagnare a mettere ordine nella propria vita utilizzando in modo personale le fonti che la Chiesa e la storia mettono a disposizione. Tante idee nuove, tante intuizioni che sono zampillate e che dovranno prendere corpo a partire anche da Casa San Girolamo, dove si sente ancora la presenza di fratel Carlo Carretto che ci invita a fare deserto nella città, a vivere da cristiani nella vita quotidiana dove, in mezzo alla complessità, al rumore e ai frammenti della storia, ciò che conta è amare.
L’esperienza della Casa San Girolamo ancora una volta ci ha fatto sentire tra memoria e profezia: a Spello si percepisce di essere in una storia che ti precede, di grandi intuizioni, di scelte forti, di ricchezza spirituale di tanti testimoni e santi, ma ci si sente anche chiamati alla profezia, lanciati verso il futuro alla ricerca di strade nuove, per tempi nuovi. Con Madaleine Delbrel possiamo dire che «noi altri, gente della strada (gente di Ac, ndr) crediamo con tutte le nostre forze che questa strada, che questo mondo dove Dio ci ha messi, gomito a gomito con gli altri uomini e donne, è per noi il luogo della nostra santità».