Tra le buone cose che si fanno a casa san Girolamo c’è quella di dedicare un po’ di spazio quotidiano alla rassegna stampa. Una veloce carrellata su carta o sulle homepage dei giornali più letti, un modo preciso per condividere che la storia personale con Dio non può essere scollegata dalla storia degli uomini, non possiamo ritirarci a respirare se non mettiamo in cuore,testa e preghiera le vicende umane siano esse vicine o lontane. A Spello infatti si viene per imparare a fare deserto nella città; secondo Carretto questo significa vivere la presenza di Dio in mezzo agli uomini.
Notizia da rassegna stampa di questi giorni: i nuovi obiettivi del millennio indicati dall’Onu! Ne scrive solo Avvenire! le altre testate neppure un accenno! I casi sono due o queste ritengono che sia inutile diffondere certe notizie quando si sa che sono discorsi vecchi e che non fanno altro che ritornare su questioni secolarmente irrisolte per cui non vale la spesa insistere o, secondo caso, ritengono preferibile ricorrere solo alla questioni di casa ( vedi riforma Rai) o alle disgrazie del momento ( che per loro fortuna purtroppo non mancano),all’allarme caldo,agli scandali, al costume di una nuotatrice e ad altri pruriti e chi più ne ha più ne metta! L’importante è richiamare l’attenzione, vendere e dare spazio alla pubblicità che concorre a coprire le spese. E allora ci rassegniamo? Preferiamo lasciarci pilotare da ciò che, superficiale e apparente, “consolida un certo intorpidimento e una spensierata irresponsabilità” come scrive il Papa nella Laudato sì? Ci rassegniamo alla distrazione e all’indifferenza, al deterioramento della casa comune o decidiamo di assumere il compito di coltivare e custodire il giardino del mondo?
Ma veniamo ai nostri obiettivi. In buona parte disattesi quelli per il 2015, era nell’aria un aggiornamento della questione e vista la lentezza con cui si vuol porre fine a morti e ingiustizie all’Onu hanno pensato bene di rilanciare per altri quindici anni ! Abbiamo tempo quindi fino al 2030 per porre rimedi.
Intanto capi di Stato e di governo il 26 e 27 settembre a New York (annuale dell’Assemblea generale dell’Onu) ratificheranno e adotteranno il piano che ha come obiettivo generale quello di sradicare la povertà estrema entro il 2030, tenendo sotto controllo il riscaldamento globale.
Di questo è pur vero che si è data notizia un po’ su tutta la stampa. C’è stato il chiaro intervento del presidente Obama che in riferimento alla enciclica di Papa Francesco ritiene un obbligo morale fare il possibile perché siamo ridotte le emissioni di Co2. Ne siamo contenti e consapevoli con la speranza che ancora una volta non prevalgano interessi diversi.
Il piano fissa 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, qualcuno si ricorderà che gli obiettivi del millennio per il 2015 erano otto! Aspettiamo di vedere nel dettaglio la puntualizzazione degli obiettivi che, come si può evincere nelle schede di Avvenire del 4 agosto, in generale puntano a “consentire a tutti di vivere in buona salute”, “garantire a tutti l’accesso a un’istruzione di qualità” e a raggiungere “la parità di genere”, eliminando tutte le forme di discriminazione e di violenza contro le donne; la Comunità internazionale si è inoltre prefissata di ridurre le disuguaglianze, garantire un “lavoro dignitoso a tutti”, favorire “modelli sostenibili di produzione e consumo” e “società pacifiche e inclusive.
E speriamo che il millennio non passi invano! Ma ci auguriamo che soprattutto la comunità cristiana, e in essa i nostri gruppi, le nostre associazioni, si facciano carico di questi obiettivi. I precedenti sono in parte falliti anche a motivo di un disinteresse da parte di chi ha ricevuto in dono la creazione tutta! Coltivare, custodire, condividere … i verbi che ritornano continuamente nella Laudato sì sono rimasti troppo a lungo declinati oralmente senza scendere nella pratica, nel concreto educativo e politico, continuando a delegare a chi , per scelta o vocazione, si è posto al servizio di questioni e fenomeni globali che coinvolgono e travolgono tutti gli uomini. È l’ora di uscire dal pensiero e passare alle opere soprattutto quelle educative e partecipative. È l’ora di uscire dal genericismo, dal si deve fare al fare, dai file dei nostri pc alle relazioni sul campo; al tradurre quel “ da persona a persona” che il Papa ci ha indicato nella Evangelii gaudium, e allo stile della cura che ci viene proposto nella Laudato sì, che ci rende consapevoli di quella ecologia integrale via unica per dare vita ad una sola famiglia umana. Non rassegniamoci a rassegne stampa negative!
Mentre chiudo queste righe per invitarci a prendere concretamente sul serio i nuovi obiettivi leggo sulle varie homepage i dati relativi ai 2000migranti morti nel Mediterraneo in questi mesi del 2015!!!! Un obiettivo mancato, se avessimo di più lottato per gli obiettivi di sviluppo per il 2015 forse “l’aumento tragico dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale” (Laudato sì, 25), non si sarebbe verificato in queste dimensioni. E la responsabilità è anche nostra!