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Laici e vita spirituale: incontrare, generare, raccontare

FiaccolataLa vita spirituale non è la cura di una “cittadella dell’anima”, rivolta quasi a impermeabilizzarla e a isolarla come se fosse un ecosistema separato. In un certo senso, vita spirituale oggi potrebbe significare soprattutto cura spirituale di tre verbi, che si esprime nella loro coniugazione in tutte e tre le forme possibili: attiva, passiva, riflessiva…

Incontrare. La vita spirituale, prima di tutto, è essere incontrati (ecco, la forma passiva); da questo nasce quindi la possibilità di incontrare gli altri (forma attiva) e nello stesso tempo di incontrarmi riflessivamente con me stesso. L’importante è riconoscere che l’incontro è la vita, non un additivo estraneo alla vita. Il primato della vita è il primato dell’incontrare: l’incontro è stupore, sorpresa, esodo; è deserto e manna, distanza e prossimità. Vittorio Bachelet in un suo scritto invita proprio ad “apprendere la virtù dell’incontro”. Nel mistero trinitario lo Spirito è incontro. Una spiritualità alla quale manca la dimensione dell’incontrare è vuota, ripetitiva, narcisisticamente avvitata su se stessa. Tutt’al più, una spiritualità dell’incontro che non sa dilatarsi oltre lo spazio e il tempo riduce la vita spirituale a un club salottiero di amici. Continua a leggere

Vincere l’indifferenza per conquistare la pace

Vincere, conquistare… sembrano termini di guerra ma, alla luce del Vangelo e delle parole del Papa, sono verbi che sollecitano, riprendendo San Paolo, a combattere la buona battaglia e a conservare la fede. Già, perché di fede e opere di fede si tratta. È in nome e in forza della fede che ci impegniamo ogni giorno a perseverare nell’incontro con il Signore e a testimoniare questo incontro nel prendersi cura dei fratelli. Purtroppo però molto spesso anche tra chi si professa cristiano prevale un atteggiamento non proprio conforme all’essere cristiani, ovvero seguaci del Maestro. Finiamo per tollerare quella globalizzazione dell’indifferenza di cui parla spesso Papa Francesco e ne scrive sia in Evangelii gaudium (54) che in Laudato si’ (52). Continua a leggere

Ci sia un posto

dove possiate respirare con tranquillità, senza aver sempre il fiato mozzo. Un luogo dove la vostra mente possa rimanere inattiva e dimenticare ogni preoccupazione, immergersi nel silenzio e adorare il Padre in segreto… Quando avete trovato un simile luogo amatelo, ritornatevi appena potete e non siate troppo solleciti nel cambiarlo con un altro (Thomas Merton)

Non ascoltate

chi vuole dimostrarvi che le barriere sono necessarie e che senza una guerra non si rimette a posto nulla… Guardate il Presepio o il Calvario e troverete la risposta all’incosciente menzogna. E con la risposta, una grande speranza, perché è dal Presepio e dal Calvario che incomincia la Redenzione (Primo Mazzolari)

Festa della Sacra famiglia: tra Parola e vita quotidiana

Di famiglia si parla e si scrive tanto. Più si fanno discorsi e più la famiglia sembra in crisi. Abbiamo da poco vissuto il Sinodo sulla famiglia: restano luci e ombre. I numeri dicono che i matrimoni diminuiscono, si accentua il fenomeno delle convivenze, si dibatte sul gender, si parla di “matrimoni diversi”, si aggrava la situazione economica delle famiglie. Ma il dato più preoccupante è, secondo diversi osservatori, quello relativo alle separazioni, ai divorzi, perché nascondono situazioni di grande fragilità che vanno oltre la dimensione della coppia investendo figli, parenti, amici. Sono vere e proprie crisi familiari. Continua a leggere