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Charles de Foucauld presto santo: un approfondimento sulla figura che ispirò Carlo Carretto

Fratel Charles, da mistico e contemplativo, ci riporta alla consapevolezza che esistiamo, pensiamo, amiamo, ci muoviamo sempre in Dio anche quando non ci ricordiamo, e che l’uomo non può essere esaustivo in se stesso. Oggi anche noi cristiani, trascurando spesso la dimensione mistica e contemplativa della vita, crediamo che tutto inizi e finisca con la nostra esistenza. C’è, quindi, l’urgenza di rendere visibile Dio nella storia, attraverso la testimonianza, vivendo secondo Gesù Cristo e il suo Vangelo.
La figura di De Foucauld in un articolo del Sir: https://www.agensir.it/chiesa/2020/05/31/fratel-charles-de-foucauld-il-volto-umano-di-dio/

Settimana Santa e Pasqua al tempo del coronavirus. Torna l’invito di Carretto: “il deserto nella città”

Strana questa quaresima, avvolta dalle tenebre di una realtà imprevedibile, ha assunto più i connotati della quarantena che quelli di una “normalità” tra tradizione e buoni propositi.
Sono saltati tutti i programmi: personali, di comunità, associativi.
Pensiamo al nostro “polmone spirituale”. Anche Casa San Girolamo è stata messa in quarantena. Chiusa per virus. Quanto volte abbiamo condiviso una delle parole più incisive di fratel Carlo Carretto: “deserto”, “fare deserto nella città”! Siamo stati messi alla prova. Abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare un modo nuovo per recuperare il tempo favorevole della quaresima. Tempo per lasciarci riconciliare con Dio e ora quanto mai tempo per riconciliarci con il limite, con la sofferenza, con la reciprocità che oggi più che mai ci segnala che non siamo soli, non camminiamo da soli. Un tempo propizio per recuperare quelle relazioni delle quali tanto parliamo e che spesso non facilitiamo per pigrizia, perché non è mai il momento, perché ci sono sempre mille cosa da fare, perché non riusciamo a trovare lo spazio per aiutarci a fare delle scelte che ci aiutino a crescere, che aiutino a fare della nostra vita un segno di testimonianza.
C’è un po’ di malinconia, di tristezza nel non potere accogliere, incontrare, accompagnare, pregare, crescere insieme, condividere nel luogo ormai diventato caro per molta parte dell’associazione.
Ma è Pasqua! Non c’è tempo per recriminare. Forse il clima della pandemia ha rallentato o ha influenzato negativamente il nostro cammino verso Gerusalemme. Ma se abbiamo valorizzato questo tempo di quarantena forzata troveremo ancora più gioia nel Risorto; si apriranno nuove strade di fraternità, di incontro.
Torneremo a Casa San Girolamo guidati da una storia decennale, rinforzati dai tanti volti che si sono incontrati, incoraggiati.
“È l’amore di Cristo che ci ha portato in questa casa. La santità di ciascuno è legata alla santità degli altri. Non siamo venuti qui per lo scenario, l’architettura, l’aria fresca, la vita in campagna e l’amicizia umana. Siamo venuto qui per essere santificati dallo Spirito: anzitutto come individui ma anche come comunità. Siamo venuti qui perché Dio possa vivere in noi, perché la grazia di Dio e il costante contatto giornaliero reciproco ci dia le basi per sapere ciò che siamo, ciò che sono tutti gli uomini, perché possiamo apprendere la pazienza e l’altruismo, perché possiamo essere pervasi da quella umiltà e da quella mutua sopportazione senza le quali è impossibile ascendere alle vette della contemplazione” (Thomas Merton).
Guardando con fiducia al futuro, ecco anche queste poche righe di fratel Carlo:
“Se l’uomo non può raggiungere il deserto, il deserto può raggiungere l’uomo. Ecco perché si dice ‘fare il deserto nella città’. Non staccare il concetto di deserto dai luoghi frequentati dagli uomini, prova a pensare e soprattutto a vivere questa espressione veramente esaltante ‘il deserto nel cuore della città’. Sì, dobbiamo fare il deserto nel cuore dei luoghi abitati” (C. Carretto, Il deserto nella città).
Santa Pasqua.

Gigi Borgiani

In cammino, fuggendo alla logica della prestazione per entrare in quella della relazione


“Si diresse decisamente verso Gerusalemme” (Lc 9): questa la Parola con cui ha avuto inizio il week-end di spiritualità di Casa S. Girolamo guidato da don Marco Ghiazza dal 28 febbraio al 1° marzo. Tre giorni di condivisione per iniziare il tempo di Quaresima – prima che arrivasse il decreto del Governo che definisce tutta l’Italia “zona protetta” per via del coronavirus Covid-19 – riscoprendo il valore contenuto nella scelta di mettersi in cammino, fuggendo alla logica della prestazione per entrare in quella della relazione.
Passi da fare, quindi, ma senza la presunzione o l’inquietudine di doverli compiere da soli, noi, rocce friabili come si è riconosciuto Pietro (Lc, 22), capaci di cose grandi solo se appoggiati alla vera roccia.
Nella giornata di sabato, attraverso le azioni del Padre misericordioso (Lc 15) abbiamo meditato sul significato della giustizia, riscoprendo che anche la bontà è una via per ristabilire l’equilibrio tra le parti e che il conto da fare a volte è solo quello dell’amore che desideriamo mettere a disposizione. Anche in questo caso non ci viene chiesto di conoscere tutta la strada da percorrere, ma di andare alla ricerca di quel di più, il magis in grado di farci compiere ogni giorno un nuovo passo verso il raggiungimento di un’esistenza colma di bene e di significato.
Il paradigma rimane quello della libertà, in cui non ci viene chiesto di aderire a un’altrui volontà rinunciando alla propria, ma di chiedere a Colui che vede un po’ più in là di aiutarci a scorgere, giorno dopo giorno, nuovi pezzi di un orizzonte che già desideriamo.

Sara Aurigi

NOTA – Come già segnalato, gli altri week-end di Quaresima a Casa San Girolamo sono disdetti

AVVISO – Annullati due week-end di Quaresima: 6-8 e 13-15 marzo

La Presidenza nazionale di Azione cattolica, in relazione alle disposizioni rese necessarie per contenere il diffondersi del Coronavirus Covid-19, ha deciso di annullare i prossimi due week-end di Quaresima a Spello (6-8 e 13-15 marzo). Agli iscritti viene data notizia personalmente. Sugli appuntamenti a Casa San Girolamo saranno messe in rete ulteriori notizie.

 

Week-end di Quaresima/1 – Il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Abitare la città giusta 


Il viaggio di Gesù verso Gerusalemme è immagine della sua e delle nostre vite. Egli indica e percorre per primo una strada; lì si confronterà con diverse reazioni dei discepoli: slanci e resistenze, incomprensioni e ripartenze.
Ripercorrendo quei passi, ci chiederemo insieme come abitare oggi la città, la nostra Gerusalemme di oggi, là dove siamo chiamati a vivere la nostra Pasqua.