il cuore e l’anima a Casa San Girolamo! (Nicoletta)
Archivi annuali: 2016
Anno della misericordia: l’essenziale che cambia il mondo

La copertina del volume Ave con le parole del Papa sulla misericordia
Il tema della misericordia non è novità recente per Papa Francesco. Non pochi ricorderanno che nel suo primo Angelus domenicale (17 marzo 2013) Jorge Mario Bergoglio, neo “vescovo di Roma”, fece riferimento a un testo: “In questi giorni, ho potuto leggere un libro di un cardinale – il Cardinale Kasper, un teologo in gamba, un buon teologo –, sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro, ma non crediate che faccia pubblicità ai libri dei miei cardinali! Non è così! Ma mi ha fatto tanto bene. Il cardinale Kasper diceva che sentire misericordia, questa parola… cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza”.
Possiamo affermare, soprattutto alla luce dell’indizione del presente Anno santo, che la misericordia è al cuore del pontificato di Papa Francesco. Continua a leggere
La storia è in mano a Dio
«Giuseppe destatosi prese con sé il bambino e sua madre, nella notte fuggì in Egitto» (Matteo 2,13).
Si appena nati e già incominciano le grane. Pare impossibile come sia difficile vivere su questa povera terra! Ed ora Gesù è solo sulla pista amara e stanotte forse non troverà nemmeno una grotta per ripararsi dal freddo. E Matteo continua: «Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi». Sembra impossibile che si possa giungere a simili efferatezze. Questo è il potere e non c’è limite alla sua prepotenza.
M’immagino che notte! L’urlo nella notte delle povere madri! L’orrore del sangue innocente! Perché? Maria dimmi tu qualcosa. Tu sei nella sofferenza ed Erode è là sul trono. Il potere, e non te, domina la storia. Com’è possibile cantare il tuo Magnificat? Eppure, eppure non è così! Perché proprio lui il potere, è stato beffato. È forse riuscito nel suo intento di uccidere Gesù? Ma gli altri? Il sacrificio di tanti innocenti? Intanto possiamo dire che hanno combattuto la loro battaglia, assolto la loro missione. Questo è ciò che conta. L’ora della morte non ha importanza. Ciò che ha importanza è compiere la nostra missione.
I potenti non hanno fatto deviare la storia della salvezza, hanno solo tentato di farlo e i loro «pensieri sono stati dispersi». Sì Maria anche stasera canta il tuo Magnificat, sulla pista amara dillo in pienezza, dillo perché anche stasera sei coinvolta nel grandioso disegno di Dio e nessuno può toccarti se Dio non vuole. Dillo, perché nessuno può toccare il tuo Gesù anche se così piccolo e così debole. Dillo, dillo perché la storia è in mano a Dio e non agli uomini.
Carlo Carretto
Che lo Spirito Santo
faccia diventare “San Girolamo” un centro di spiritualità per tutti i giovani dell’Ac! (Enza)
Laici e vita spirituale: incontrare, generare, raccontare
La vita spirituale non è la cura di una “cittadella dell’anima”, rivolta quasi a impermeabilizzarla e a isolarla come se fosse un ecosistema separato. In un certo senso, vita spirituale oggi potrebbe significare soprattutto cura spirituale di tre verbi, che si esprime nella loro coniugazione in tutte e tre le forme possibili: attiva, passiva, riflessiva…
Incontrare. La vita spirituale, prima di tutto, è essere incontrati (ecco, la forma passiva); da questo nasce quindi la possibilità di incontrare gli altri (forma attiva) e nello stesso tempo di incontrarmi riflessivamente con me stesso. L’importante è riconoscere che l’incontro è la vita, non un additivo estraneo alla vita. Il primato della vita è il primato dell’incontrare: l’incontro è stupore, sorpresa, esodo; è deserto e manna, distanza e prossimità. Vittorio Bachelet in un suo scritto invita proprio ad “apprendere la virtù dell’incontro”. Nel mistero trinitario lo Spirito è incontro. Una spiritualità alla quale manca la dimensione dell’incontrare è vuota, ripetitiva, narcisisticamente avvitata su se stessa. Tutt’al più, una spiritualità dell’incontro che non sa dilatarsi oltre lo spazio e il tempo riduce la vita spirituale a un club salottiero di amici. Continua a leggere