Archivio mensile:Agosto 2017

Si respira giovane: un tranquillo sabato a San Girolamo

Regna il silenzio. È un sabato qualunque d’agosto. Fa caldo. Eppure a Casa San Girolamo si respira. Si respira giovane; si respira fraternità e condivisione; in silenzio, ma con la gioia di essere tanti e insieme, anche se in modi diversi. Un sabato normale si è trasformato in un sabato speciale. Perché oggi, 26 agosto, a Casa San Girolamo sono arrivati i giovani di Treviso con don Andrea e Federica per un ritiro; quelli di Padova con don Denis per la conclusione della loro attività nelle terre francescane; i consiglieri nazionali del settore giovani e segretari del Msac con don Tony e don Michele per l’avvio di… stagione.
Un sabato “nazionale” perché c’è un po’ tutta Italia. Un paese unito dall’Ac che, anche passando da Casa San Girolamo o forse proprio perché passa da qui, si rinnova e si conferma come popolo che vuole essere nel popolo con la propria fede, con il proprio impegno.
Pur nella esiguità degli spazi, Casa San Girolamo ha saputo offrire spazio a tutti nel reciproco rispetto, nella consapevolezza che pur nella “divergenza” dei momenti previsti per ciascuno di questi gruppi si è realizzata una convergenza di fede, di comunione, di intenti, di continuità. Sì, quella continuità di vita cristiana che in questo luogo sa cogliere la testimonianza di un “antenato” associativo (Carlo Carretto) come stimolo per una vita spesa bene con e per gli altri nel nome di chi ci ha messo e inviato nel mondo.
La ruota del carretto

Fuggire, tacere, riposare: da Spello la testimonianza dei giovani di Fasano

“Tutto è segno di Dio. Non esiste luogo vuoto della sua presenza” (Carlo Carretto)

Come gruppo di giovani di Ac quest’anno abbiamo deciso di partecipare agli appuntamenti di spiritualità a Spello. Era una proposta nuova in una terra che alcuni non avevano ancora conosciuto. Quale migliore proposta di preghiera, di cammino e di ricerca…
Siamo partiti avendo fiducia, non conoscendo nulla se non qualche piccola informazione: non sapevamo chi ci avrebbe accolti, chi sarebbero stati i nostri compagni… Si va!
Cosa abbiamo incontrato?
La figura di Giona – raccontata da don Massimo Masini della diocesi di Forlì – nella debolezza della sua umanità e nella fragilità nel rapporto con Dio. Don Massimo ci ha fatto soffermare sull’indecisione, sulla tristezza, sulla paura e sulla rabbia di Giona, sentimenti che lo portano a non riuscire a leggere e interpretare sempre nel modo giusto i segni di Dio nella sua vita, vivendo una relazione di fiducia con Lui altalenante e che lo conducono ogni volta a chiudersi in se stesso. Giona non supera il suo limite umano e non riconosce la misericordia di Dio, dono anche per lui e non solo per il popolo di Ninive.
Il libro di Giona ci offre un finale aperto, concludendosi con una domanda che invita tutti noi a interrogarci sul cammino personale di fede e sul rapporto con il Signore.
Ad accompagnare le riflessioni, la vita di Charles de Foucauld e gli scritti di Carlo Carretto, figura significativa per l’Azione cattolica e per Casa San Girolamo.
Abbiamo gustato l’esperienza, seppur breve, dell’accoglienza e del clima di familiarità. La premura di Gigi e Serenella, l’attenzione di Luigi e Rosanna, il silenzio operoso e laborioso di Marcello, la disponibilità di Matteo e Chiara, l’abbraccio di Barbara, Lucia e Alessia: tutti segni del dono di Dio e della bella familiarità di Azione cattolica che ti fa sentire a casa anche a 500 km di distanza.
Spello è stata per noi il luogo del fuggire, tacere, “quiescere”: fuggire da tutto ciò che ci poteva distrarre, tacere per ascoltare e far parlare il Signore, quiescere/riposare per vivere appieno la fraternità tra di noi.
Crediamo che per un laico di Ac sia importante qualche volta “fuggire” a Spello per dare spazio alla Parola e stare in questo luogo dell’anima.

#NOISTIAMOCONCARRETTO
Gruppo giovani Ac
parrocchia Sant’Antonio abate (Fasano)
diocesi Conversano-Monopoli

San Girolamo: una “casa” anche per noi, fidanzati e ora sposi Da Gallarate a Spello, sentendosi nella famiglia di Ac

L’estate scorsa è stata la nostra ultima da fidanzati… Durante quell’intenso periodo di preparativi delle nozze, abbiamo sentito il grande desiderio di trovare un luogo di silenzio e preghiera nel quale scegliere con calma le letture della celebrazione del nostro matrimonio.
Ecco che attraverso la grande e scoppiettante famiglia che è l’Azione cattolica, abbiamo trovato il posto giusto: Casa San Girolamo a Spello.
Un paio di giorni sono bastati per innamorarci di questo “polmone spirituale” dell’Ac, perché abbiamo gustato un profondo silenzio, la Parola di Dio e la preghiera comunitaria dentro un clima di allegria e condivisione con i volontari, gli ospiti e i pellegrini di passaggio.
Quando abbiamo cominciato a raccontare questa breve ma intensa esperienza, ci siamo accorti che essa portava frutto anche al di fuori di noi due: così è successo che il gruppo giovani Ac della nostra comunità, Gallarate (diocesi di Milano), ci ha chiesto una testimonianza su Carlo Carretto, una coppia di nostri amici fidanzati ha deciso di venire anch’essa qui a fare un momento di spiritualità prima del loro imminente matrimonio e noi stessi abbiamo desiderato ritornare, quest’anno, per offrire il nostro semplice servizio come volontari!

Chiara e Matteo De Matteis

PS: Però oltre al servizio… l’obiettivo di questi giorni a Spello per noi è anche scegliere il nome della bimba che aspettiamo!

La cura della casa comune: preghiera e lavoro a S. Girolamo

Tra le proposte che si offrono a coloro che vengono a Casa San Girolamo c’è anche quella di dedicare un po’ di tempo a lavori manuali. Si tratta di piccoli interventi di manutenzione e di riordino che consentono di mantenere la casa in ordine e accogliente. Sono gesti alla buona che gli ospiti compiono e che permettono di sentire la casa come propria, come casa comune e non un semplice luogo di ospitalità e preghiera ma luogo di condivisione e fraternità. Oltre a sentirsi utili a vantaggio della casa e della fraternità, i momenti di lavoro (spesso in occupazioni non consuete nella vita di tutti i giorni) favoriscono la riflessione, la meditazione di quanto si ascolta negli spazi della liturgia e della preghiera.
Certo, non sono più i tempi in cui fratel Carlo scriveva: “Spello è luogo di preghiera. Chi viene ha quattro ore di lavoro al mattino e quattro ore di preghiera al pomeriggio. Non permettiamo nemmeno lo studio, quello possono farlo altrove. Lavoro e preghiera. Abbiamo sviluppato molto la preghiera liturgica, molto sentita dai giovani; però li abituiamo al silenzio, ad andare oltre la preghiera-parola”.
Ma abbiamo sempre detto che il nostro stare a Spello non è rivivere un’epoca straordinaria che ha segnato la vita di migliaia di giovani ma alcuni aspetti della inesauribile proposta di fratel Carlo ci aiutano ad orientare una esperienza che ogni giorno si arricchisce di volti, di storie, di impegno radicale di vita cristiana nel mondo. Così ci si adopera a dare una mano in cucina, si ripristinano porte e infissi, si cura il chiostro e il giardino, si mantiene pulito ogni angolo della casa in modo che chi viene lasci meglio di come ha trovato.
Non possiamo certo tralasciare di ringraziare i volontari che con la loro presenza e il loro esempio fanno sì che Casa San Girolamo viva e resti per chi viene un segno indelebile di amicizia, di fraternità oltre che, naturalmente, di crescita nella fede.

La ruota del carretto

Di pozzo in pozzo: ricerca, incontro, sete di speranza

Alla vigilia della festa dell’Assunta don Giorgio ci ha proposto una lectio sulla Parola a partire da due figure femminili: Agar e Rebecca (Genesi 16 e 24). Uno degli aspetti più curiosi della vicenda di queste due donne è dato dal fatto che le loro decisioni, guidate da angeli del Signore, avvengono presso un pozzo.
Presso il pozzo sulla strada di Shur, Agar accoglie la parola dell’angelo che la invita a ritornare da Sarai e di restare a lei sottomessa. Al pozzo sulla strada verso la città di Nakkor (fratello di Abramo) Rebecca offre acqua al servo di Abramo che là si era recato per trovar moglie a Isacco.
Persone che si recano al pozzo… la sete di acqua si rivela bisognosa di qualcosa di più. Una sete di vita, di verità. Continua a leggere