di Gianni Borsa – Che cosa tiene insieme per un fine settimana di marzo una ventina di adulti provenienti da tutta Italia, da Lecce a Vicenza, da Milano a Frascati, passando per Firenze e Cesena e altre città dello Stivale? Se la sede del rendez-vous è Casa San Girolamo, a Spello, è facile intuirlo. I denominatori comuni sono molteplici, il menu vario, gli esiti positivi per i partecipanti e – a detta degli stessi protagonisti – incoraggianti per l’Azione cattolica.
Il 27-29 marzo si è svolto l’ultimo week-end spirituale/amicale in preparazione alla Pasqua (dopo altri fine settimana altrettanto stimolanti e profondi lungo la Quaresima). Una domenica delle Palme intensa, preceduta da incontri carattere biblico, guidati da don Emilio Centomo, assistente nazionale del settore Adulti.
Il primo elemento “collante” è certamente la Sacra scrittura, che – Parola che si fa vita – guida all’incontro con il Gesù del pane spezzato. Il racconto evangelico è preceduto da un excursus nell’Esodo: la Pasqua ebraica è densa di significati, di storia, di simboli alla luce dei quali anche l’ultima cena di Cristo lascia intuire un compimento e apre l’orizzonte alla salvezza della risurrezione
I momenti di preghiera, lo scambio di opinioni, i silenzi, la Messa in parrocchia con gli ulivi, costituiscono un secondo aspetto essenziale: c’è il cammino “interiore” e il cammino per così dire “esteriore”, simbolico, per le vie di Spello. La fede si invera nel percorrere le strade della città dell’uomo. E vi si intravvede anche l’irrinunciabile vicinanza dell’Ac alla comunità cristiana locale.
Terzo punto: Casa San Girolamo, da tantissimi conosciuta come la “casa di Carretto” (dove è sepolto fratel Carlo), oggi “polmone spirituale” dell’Ac. Vi si respira aria di fede, di condivisione, persino di profezia che scaturisce dalla Bibbia e dall’Eucarestia. Ogni socio e amico dell’Ac dovrebbe regalarsi, se e quando possibile, qualche giorno tra queste mura…
Un ulteriore elemento che può “fare comunità” in un fine settimana di Quaresima è oltremodo rilevante: si tratta di un mix di amicizia, condivisione, reciproco aiuto, di attenzione alla persona che porta in sé un pensiero, una ricchezza o una sofferenza… È un volersi bene che non ha bisogno di codici né di professioni ad alta voce. Sta nel cuore e sui volti delle persone. Si esprime in una mano tesa, in una parola di conforto, in una lacrima, in un’osservazione intelligente, in un richiamo fermo e puntuale, in una pacca sulle spalle, in una battuta che genera il sorriso. Sta nel cucinare insieme, oppure in un bicchiere di vino e in un boccone di agnello al forno…
Non da ultimo, e un po’ paradossale, c’è la voglia di tornare a casa, alla vita di tutti i giorni. Del resto la benzina – anche quella spirituale – serve proprio per ripartire di slancio. In famiglia, sul lavoro, in parrocchia, in politica, nel volontariato…
Ci sono ricordi intensi che anziché legarci al passato inducono a guardare avanti. La Domenica delle Palme a Spello, con gli amici dell’Ac, è uno di questi.