A dire il vero non è stata la prima volta che un gruppo di seminaristi è stato a Casa San Girolamo. Lo scorso anno sono passati i seminaristi di Senigallia, ma hanno solo sostato una notte durante il loro cammino sulla Via Lauretana. Nel corso di questa estate si sono registrate altre sporadiche presenze provenienti da vari seminari. Invece dal 23 al 27 di settembre, i seminaristi del Pontificio seminario minore di Basilicata sono venuti insieme ai loro superiori da Potenza per raccogliersi nell’eremo di Spello, a Casa San Girolamo. Una bella novità perché così il “polmone spirituale” dell’Ac ha potuto ancora una volta essere casa accogliente a disposizione delle persone che desiderano trascorrere qualche giorno in questo luogo di silenzio e di pace.
Sono stati davvero giorni di silenzio e di preghiera, perché i giovani hanno mantenuto uno stile davvero consono alla riflessione, alla meditazione, al dialogo personale. Le giornate si sono svolte con i consueto ritmo di Casa scandito dalla liturgia delle ore, dalla Adorazione e dalla celebrazione eucaristica. A guidare l’esperienza degli Esercizi spirituali è stato don Enzo Appella, anch’egli lucano, che ha incentrato le sue meditazioni su “La misericordia in e di Gesù, Uomo Nuovo, come fonte di vita spirituale”.
Si è voluto così tener presente l’importanza degli eventi prossimi della Chiesa italiana, come il quinto Convegno ecclesiale (a Firenze nel mese di novembre), e della Chiesa universale, come il Sinodo sulla famiglia (Vaticano, mese di ottobre) e l’apertura dell’anno giubilare della Misericordia (8 dicembre).
Con una lettura che dilatasse l’attenzione a tutta quanta la Scrittura (Antico e Nuovo Testamento), per dirla con uno slogan: “dal giardino (genesiaco) al giardino (della risurrezione)”, il percorso proposto ha fatto sì che i ragazzi entrassero dentro i testi biblici per sentirne l’aroma pienamente umano e, tramite esso, scoprire la presenza luminosa di Dio. Il tutto per puntare lo sguardo su Gesù, vero Uomo e vero Dio, da cui nasce la possibilità di realizzare pienamente l’humanum affidato quale carisma che contraddistingue l’uomo, in particolare il cristiano.
L’accoglienza riservata ai giovani ospiti, poi, in una sorprendente cornice di familiarità premurosa che fa sempre bene al cuore giacché suggerisce di essere come a casa propria, ha dato quel tocco in più che ha fatto sì che si lodasse il Signore nella letizia e nella pace. Sulla lavagnetta nel chiostro i giovani hanno infine scritto: “Grazie perché avete reso questa casa come nostra casa!”.
L’estate a San Girolamo si è dunque arricchita di questa esperienza, e anche quest’anno si può dire che sono stati davvero tanti coloro che sono passati. Decisamente è migliorata la qualità. Lo stile di Casa si sta perfezionando e si rende sempre più familiare e fraterno, favorendo una vita spirituale semplice ma intensa. Dove è vissuto fratel Carlo Carretto oggi vive e cammina l’ Ac, aprendo le porte a tutti.
E ora si prepara il ricordo di Carlo Carretto. Il prossimo fine settimana ricorre l’anniversario della sua morte (4 ottobre 1988) e come ormai da tradizione le persone che lo desiderano si raccolgono a San Girolamo per un breve momento di commemorazione e per la celebrazione della Messa.