Non c’è nulla di automatico, nulla di dovuto. Questo vale per tutti: laici, preti, consacrate. La fede è un dono e la spiritualità è una scelta. Scegliere di dare alla propria vita una via spirituale, ovvero, dove lo Spirito di Dio attende di essere accolto quale ospite, significa conseguentemente familiarizzare con la fede.
L’immagine, e soprattutto l’idea, di dover servire Dio piega la persona in un rapporto con Dio quasi distaccato, dove la mente calcola, cuore e anima si sentono un po’ orfane e più che sentirti a casa, ti senti condomino.
Scegliere la spiritualità cristiana credo che significhi farsi casa per il Signore e sentirsi a casa in se stessi. Continua a leggere
Don Mansueto: amico, maestro e testimone della Parola
Nel luogo dove per anni fratel Carlo Carretto ha vissuto, “spezzato” e condiviso la Parola di Dio a facile pensare a mons. Mansueto Bianchi come uomo della Parola.
Con lui abbiamo compiuto, purtroppo, solo un breve tratto di strada: a Casa San Girolamo era riuscito a venire poche volte. Ma qui e altrove abbiamo avuto il dono di un fratello maggiore che ci ha aiutato ad “entrare” nella Parola, a leggerla con il cuore dei discepoli, ad assimilarla come pane, come sostegno al nostro camminare nella storia, perché “non sono le esortazioni reciproche, ma è l’incontro con il Signore che ci trasforma e ci converte” e ci permette di “essere fedeli al mondo in quanto fedeli a Gesù”.
A Casa San Girolamo don Mansueto – scomparso il 3 agosto dopo una lunga malattia (si rimanda per informazioni e riflessioni al sito di Ac, www.azionecattolica.it) – non ci ha solo avvicinato e appassionato alla Parola, ma ha offerto più di una indicazione per comporre la figura del discepolo, per essere nel mondo, da laici, come missionari.
Ci ha indicato solidi motivi di speranza e di gioia per le nostre chiese nel mondo, tanto più quanto crescono nei nostri territori lo smarrimento, la sfiducia, l’indifferenza. Continua a leggere
“Tempo e talenti” con 96 giovanissimi di Gaeta
“Tempo e talenti”: è questo il tema del campo diocesano dei 96 giovanissimi di Gaeta, accompagnati dai loro assistenti e dagli educatori sono passati il 3 agosto a Casa San Girolamo dove hanno ufficialmente iniziato il loro campo.
Dopo i saluti di accoglienza con presentazione della vita ed esperienza di Casa San Girolamo e di alcuni tratti della figura di Carlo Carretto, l’assistente diocesano ha guidato una breve ma significativa celebrazione che ha avuto lo scopo di fissare i punti e le finalità del campo oltre ad invocare, in preghiera, l’aiuto dello Spirito.
Tempo e talenti: riscoprire il valore del tempo e, soprattutto, riscoprire i propri talenti per arrivare a scelte di vita coerenti e capaci di testimonianza. Prima di lasciare Casa San Girolamo i giovani hanno sostato davanti alla tomba di Fratel Carlo e poi a coppie (casuali, per favorire la conoscenza tra giovani provenienti da parrocchie diverse) si sono diretti ai pullman che li hanno trasferiti alla località del campo (Gualdo Tadino).
Laudato si’: cosa ne abbiamo fatto della casa comune?
Dopo l’approfondimento offerto dall’Azione cattolica diocesana grazie al contributo del prof. Luigi Alici e del vescovo Nazzareno Marconi lo scorso febbraio, era questa la domanda con cui, dalla “Laudato si’” di papa Francesco, ci siamo lasciati ispirare pensando a un’occasione di vita comunitaria per adulti di Ac, un camposcuola – il primo dopo tanti anni di assenza per la diocesi! – nella Casa San Girolamo a Spello.
Anche il luogo ci è sembrato da subito quasi “inevitabile”: il monastero semiabbandonato che la tenacia di Carlo Carretto e pochi altri piccoli fratelli di Charles de Foucauld, negli anni ’60 ha fatto rinascere, sviluppando un’esperienza indimenticabile per tanti giovani e adulti, “credenti inquieti” o “smarriti”, affascinati dal vento nuovo del Concilio, e che oggi lo stesso insopprimibile bisogno di infinito ha spinto la Presidenza nazionale di Ac a trasformare, con la disponibilità del Comune, in autentico polmone spirituale per l’associazione e non solo. Continua a leggere
Esercizi spirituali a Spello: “Il desiderio più grande”
Da tanto attesi, a lungo desiderati, gli esercizi spirituali vissuti a Spello dal 21 al 24 luglio sono stati una vera benedizione e un’occasione per avvicinarci e riscoprire il dono della preghiera, nella cornice di Casa San Girolamo.
“Il desiderio più grande” è stato proprio il tema di questi giorni, il desiderio di Gesù di passare la Pasqua con i suoi, di venirci incontro e farci dono di tutto se stesso. È lui che ci sceglie come oggetto del suo amore e realizza il progetto di Dio per noi. Con questa consapevolezza don Ugo Ughi ci ha guidato in una rilettura attenta e intima della Passione secondo Luca, dalla istituzione dell’Eucarestia alla risurrezione, sottolineando i gesti d’amore di Gesù e gli incontri lungo la via della croce. Continua a leggere