“Ciò che rende bello il deserto è che da qualche parte nasconde un pozzo” (da “Il piccolo principe”).
È la fraternità autentica di chi vive qui che ci fa sentire a casa, la condivisione dei tempi di preghiera, la convivialità a tavola, la spontaneità nel confronto su ciò che succede attorno a noi, quasi a cercare insieme una prospettiva che aiuti a comprendere meglio il mond
o in cui viviamo.
Qui si vive l’accoglienza e nel farlo il tempo si dilata, ci libera dall’illusione del controllo delle nostre giornate. Le parole di fratel Carlo ci aiutano a cogliere la bellezza nella semplicità e nella gratuità, ci fanno vigili verso i gesti che tanto spesso diamo per scontati e si è portati a cogliere il bene in ciascuno che passa di qua, in chi viene per rivivere un ricordo, nel gustare la bellezza artistica di San Girolamo.
Testimonianza, Casa San Girolamo, agosto 2016



nni fa fratel Giancarlo giunse a San Girolamo per avviare con altri fratelli e con la guida di fratel Carlo Carretto una nuova fraternità.
qualcosa di più di una semplice visita turistica restituendo a cittadini e turisti scorci e vie rinnovate.
risale alla fine del 1400 e presso il quale l’Ac ha stabilito il suo “polmone spirituale”, è ricco di affreschi che, si spera col tempo di poter riportare alla loro originaria bellezza. Alla presentazione ha fatto seguito un Recital di violino eseguito dai giovani studenti del Summer College gestito dal “Festival Federico Cesi Musica Urbis”. Brani di J.S Bach, G.F, Telemann e L. Berio.